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Terremoto in Italia, tre scosse di seguito: il panico in pochi minuti

Pubblicato: 27/06/2025 09:34

Negli ultimi giorni si è tornati a parlare di movimenti tellurici in una delle aree vulcaniche più osservate d’Europa. Gli strumenti di monitoraggio hanno rilevato nuovi eventi sismici che, seppur di lieve entità, hanno suscitato attenzione tra i residenti e gli esperti. Non si tratta di episodi rari, ma il ripetersi delle scosse in brevi intervalli di tempo riaccende interrogativi e timori legati alla natura del territorio.

Ciò che rende questi episodi ancora più rilevanti è la loro vicinanza alla superficie e il contesto geologico in cui si verificano. Sebbene non ci siano indicazioni immediate di pericolo, l’attenzione resta alta, così come il lavoro continuo di analisi da parte delle strutture di sorveglianza.

Nuove scosse superficiali registrate sul Vesuvio

Nella mattinata di venerdì 27 giugno 2025, i sismografi dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) hanno rilevato tre scosse di terremoto in rapida successione. I sismi sono avvenuti tra le ore 3:51 e le 6:07, con magnitudo rispettivamente di 1.51.3 e 1.0. Tutti gli eventi si sono verificati a profondità molto superficiali, tra un chilometro e poche centinaia di metri, concentrandosi nell’area sommitale del vulcano.

Secondo gli esperti, questi eventi non sono collegati all’attività dei Campi Flegrei, altra area vulcanica vicina che negli ultimi anni ha mostrato un’attività crescente. Le due zone, sebbene vicine, sono geologicamente distinte e seguono dinamiche differenti.

La spiegazione degli esperti: un fenomeno noto

A chiarire la natura di questi terremoti è Francesca Bianco, a capo del Dipartimento Vulcani dell’Ingv. L’esperta ha spiegato che la sismicità osservata è connessa alla subsidenza del cratere del Vesuvio, un fenomeno ben noto e oggetto di studio da anni. “Il cratere sta sprofondando di circa 6 millimetri l’anno”, ha precisato, specificando che non si tratta di segnali legati a una nuova attività eruttiva.

Il Vesuvio, parte di un sistema complesso che include anche il Monte Somma, è sotto monitoraggio costante grazie a una rete di stazioni GNSS e altri sensori. Dopo l’ultima eruzione nel marzo del 1944, il vulcano si trova in fase di quiescenza, con attività limitata a fumarole e lievi scosse.

Eventi come quelli odierni, pur non allarmanti, servono da promemoria del contesto in cui vivono milioni di persone, confermando l’importanza della sorveglianza continua e dell’informazione corretta.

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