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“Volevano farlo fuori”. Bomba nella palestra dei vip. L’attore: “Ho rischiato la vita”

Pubblicato: 27/06/2025 09:27

Una violenta esplosione ha scosso la zona di Via delle Azzorre, a Roma, nella notte tra il 25 e il 26 giugno. La deflagrazione, che ha colpito la palestra di Gianni Di Napoli, ex campione italiano di pugilato, e di suo figlio Kevin, pugile anche lui, ha devastato la zona circostante, danneggiando palazzi, automobili e frantumando finestre. La causa dell’esplosione, che sembra essere attribuibile a un ordigno esplosivo, è ancora oggetto di indagini da parte delle forze dell’ordine.

La dinamica dell’attacco e le prime indagini

La polizia e i vigili del fuoco sono intervenuti prontamente sul posto, scoprendo che l’ordigno sarebbe stato fatto esplodere all’interno della palestra, forse utilizzando una quantità significativa di polvere nera. La miccia potrebbe essere stata accesa prima di passare sotto la serranda o attraverso le grate laterali, facendo esplodere l’ordigno dall’interno, scagliando pezzi pesanti nella zona circostante. A causa della violenza della deflagrazione, la zona è stata messa in sicurezza e gli agenti della Scientifica hanno reperto oggetti tra le macerie. Una telecamera di un supermercato nelle vicinanze potrebbe aver catturato qualcosa, ma è ancora troppo presto per avere prove certe sulla dinamica dell’attacco.

Il possibile movente dietro l’attentato

La polizia sta indagando sulle ragioni che potrebbero aver portato a questo attacco. Le ipotesi si concentrano principalmente sulla malavita organizzata, vista la figura di Gianni Di Napoli e la sua associazione con personaggi controversi come Fabrizio “Diabolik” Piscitelli, il capo degli ultrà laziali ucciso nel 2019. Inoltre, il figlio Kevin Di Napoli è stato coinvolto nel 2024 nell’indagine su “Diabolik” e ha recentemente subito un agguato a Napoli, nel quale è stato ferito a colpi di pistola. Federico Ruffo, presidente dell’Osservatorio per la legalità e l’antimafia sociale, ha suggerito che l’attacco potrebbe essere legato alla morte di Piscitelli, visto che un sicario, Raul Esteban Calderón, è stato condannato per l’omicidio, considerato l’esito di un’arroganza criminale.

Il ruolo del pugile Kevin Di Napoli

Kevin Di Napoli, che ha avuto legami con il gruppo criminale legato a “Diabolik”, è stato arrestato in passato per il suo coinvolgimento nell’operazione “Maverick”, che ha sgominato il gruppo del boss Salvatore Sibio. Nonostante un passato di vicende legali, il pugile ha continuato la sua carriera, ed è stato recentemente autorizzato a tornare sul ring, essendo considerato una promessa della boxe. La sua presenza e il suo passato, nonché gli episodi di violenza che lo hanno coinvolto, sembrano ora intrecciarsi con la vicenda dell’esplosione, facendo presagire un legame con l’ambiente malavitoso.

Il presidente dell’Osservatorio per la legalità ha affermato che questo attacco potrebbe essere un chiaro avvertimento legato alla criminalità organizzata. Tuttavia, rimangono ancora molti dubbi sulla reale motivazione dell’attentato, e le indagini continuano a svelare nuovi dettagli.

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Ultimo Aggiornamento: 27/06/2025 09:43

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