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“Boom clamoroso”. Sondaggi politici, l’escalation paurosa. E c’è anche chi cola a picco

Pubblicato: 28/06/2025 09:13

Il mese di giugno ha visto la politica internazionale dominare la scena, con il conflitto Israele-Iran che ha innescato preoccupazioni globali, soprattutto per il coinvolgimento degli Stati Uniti. Accanto a questa crisi, si sono susseguiti gli incontri internazionali, tra cui il G7 in Canada, che ha visto Donald Trump abbandonare prematuramente l’incontro, e il recente summit della NATO, dove le relazioni sono state meno conflittuali. In questo contesto, la posizione dell’Italia, pur non essendo particolarmente forte nel confronto con il formato E3 (Francia, Germania e Regno Unito), ha avuto il suo peso, sebbene le opposizioni siano state segnate da forti divisioni interne. Fonte: corriere.it

Politica interna e trend elettorali

Sul piano interno, il mese ha visto dominare i risultati del referendum, con una partecipazione bassa e una sconfitta per i promotori che è stata difficile da accettare per il Partito Democratico. La questione del terzo mandato per i presidenti di regione sembra essersi risolta senza grandi novità, mentre altre tematiche, come la denatalità e la fuga dei giovani altamente qualificati all’estero, continuano a preoccupare il paese.

Nonostante queste difficoltà, il governo ha visto crescere il suo consenso. Secondo gli ultimi sondaggi, Fratelli d’Italia, il partito della presidente Meloni, ha registrato un incremento di quasi un punto percentuale, arrivando al 28,2%, il valore più alto dell’anno. Anche gli alleati di governo, come la Lega e Forza Italia, hanno visto crescere le loro percentuali, con un aumento complessivo del 2,5% rispetto al mese precedente.

Le opposizioni e le divisioni interne

Al contrario, le forze di opposizione sembrano in difficoltà. Il Partito Democratico ha perso quasi un punto, scendendo al 21,4%, con un ritorno alla frammentazione che si era già manifestato dopo il successo delle elezioni amministrative del mese scorso. Ancora più preoccupante è il calo del Movimento Cinque Stelle, che ha perso oltre un punto, arrivando al 13,3%, nonostante la visibilità mediatica di Giuseppe Conte. Queste difficoltà sono il risultato di divisioni interne sia sulla politica estera che su temi fondamentali.

In termini di popolarità, l’esecutivo e la presidente Meloni vedono crescere il loro apprezzamento. Il governo ha visto un incremento di tre punti nel suo indice di gradimento, mentre la presidente Meloni ha guadagnato la stessa percentuale di consensi, tornando ai livelli più alti dello scorso anno. Anche nel campo dei leader, il centrodestra sta vedendo aumentare la popolarità di Tajani e Salvini. Al contrario, nelle opposizioni si registrano cali per Conte, Schlein e Fratoianni, mentre gli altri leader rimangono stabili.

In sintesi, i dati suggeriscono che le forze di governo continuano a beneficiare di un “rally round the flag”, ovvero un orientamento di sostegno al governo in tempi di incertezze internazionali. Nonostante l’assenza di un ruolo prominente dell’Italia nelle vicende internazionali, l’esecutivo sembra ricevere un piccolo ma significativo supporto, mentre le opposizioni, segnate da profonde divisioni, non riescono a capitalizzare il loro potenziale.

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