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«C’era gente che vomitava e piangeva»: panico sul volo Ryanair in Italia. Cosa è successo

Pubblicato: 28/06/2025 21:00

Un ritardo improvviso e prolungato su un volo può trasformare un normale viaggio in un’esperienza difficile e stressante per i passeggeri, soprattutto quando la causa è un problema tecnico imprevisto. In queste situazioni, la gestione della sicurezza e del comfort a bordo diventa fondamentale per evitare tensioni e panico. Quando si è costretti a rimanere chiusi in uno spazio ristretto senza aria condizionata e con temperature elevate, il disagio può rapidamente trasformarsi in una situazione di emergenza sanitaria.

Il tempo trascorso in attesa, spesso percepito come interminabile, contribuisce ad aumentare ansia e frustrazione tra i viaggiatori, soprattutto quando non vengono fornite informazioni chiare e aggiornamenti continui sullo stato della situazione. In questi casi, il rischio è che si creino dinamiche di panico collettivo, aggravate dalla presenza di persone vulnerabili come bambini o anziani. Una comunicazione trasparente e una gestione attenta diventano quindi essenziali per contenere il malessere e mantenere l’ordine.

Il volo da Trapani a Roma: ritardo per un pezzo mancante

Ieri sera, un volo Ryanair in partenza dall’aeroporto di Trapani verso Roma Fiumicino ha vissuto proprio queste difficoltà. Il volo delle 19:10 ha subito un ritardo prolungato a causa della mancanza di un pezzo tecnico indispensabile per la partenza. A bordo c’erano circa 150 passeggeri, che hanno dovuto attendere con il portellone chiuso e senza aria condizionata, in condizioni di caldo insopportabile.

Le tensioni sono rapidamente aumentate quando alcune persone hanno iniziato a sentirsi male. «Un signore si è alzato lamentando un malore, poi molti altri hanno fatto lo stesso, e si è scatenato il panico», racconta un passeggero romano a Today. L’aereo era ormai un luogo di caos, con urla, insulti e bambini spaventati, mentre le richieste di scendere venivano inizialmente respinte. Solo dopo circa mezz’ora è stato possibile aprire il portellone per far entrare un po’ d’aria, ma la situazione è rimasta critica, tanto da far decidere alla compagnia di far scendere i passeggeri sulla pista, nonostante le norme lo vietino.

Panico e disagio: il trauma vissuto dai passeggeri

Una volta fuori dall’aereo, diversi passeggeri hanno manifestato il proprio disagio con vomito e pianti. Il trauma collettivo è stato tale che molti non volevano risalire a bordo quando è stato comunicato che il volo poteva finalmente decollare. Durante il viaggio verso Roma, la tensione tra i passeggeri è rimasta alta e all’atterraggio molti si sono alzati prima che l’aereo si fermasse completamente, generando una situazione caotica definita da uno dei testimoni come «una follia».

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