
Un silenzio carico di dolore avvolge la comunità dopo il tragico ritrovamento di una giovane vita spezzata troppo presto. La storia di una ragazza di 14 anni, giunta da lontano in cerca di un futuro migliore, si è conclusa con un episodio che lascia più domande che risposte. Un caso che scuote profondamente, non solo per la giovane età della vittima, ma anche per il contesto di sofferenza e difficoltà che l’ha accompagnata negli ultimi anni.
La sparizione improvvisa della ragazza ha acceso una catena di solidarietà tra amici e parenti, che hanno sperato fino all’ultimo in un lieto fine. Il ritrovamento del corpo, avvenuto in circostanze ancora da chiarire, apre ora una ferita profonda, portando alla luce tematiche dolorose come il disagio giovanile, la solitudine e l’impatto della guerra sui più giovani. Si cercano risposte su ciò che l’ha spinta a compiere un gesto così estremo, nel tentativo di capire e prevenire futuri drammi simili.

Tragedia alla ex fabbrica Reggiani a Bergamo
Il fatto è accaduto a Bergamo, precisamente presso l’ex fabbrica tessile Reggiani, un luogo ormai abbandonato che ha fatto da teatro a questa tragedia. Qui è stato trovato senza vita il corpo di Viktoria Nikolova, la 14enne arrivata dall’Ucraina tre anni fa. La giovane, che viveva con la nonna e lo zio a Ponteranica, era scomparsa da casa da mercoledì mattina senza più dare notizie.
Gli inquirenti ipotizzano che si sia trattato di un gesto volontario, supportati dall’ultimo sms inviato dallo stesso Viktoria allo zio, nel quale annunciava che non sarebbe più tornata a casa. Il suo corpo è stato rinvenuto ai piedi di uno dei capannoni dell’ex fabbrica, mentre sul tetto sono stati recuperati il suo cellulare, la borsa e alcune collanine.

Il disegno premonitore e l’esame mai sostenuto
A scuola, la giovane aveva lasciato un segnale inquietante: un disegno raffigurante una città in fiamme, accompagnata da una ragazza triste e scritte in ucraino che invitavano a “bruciare questo quadro perché non ha futuro come me”. La ragazzina avrebbe dovuto sostenere l’esame di terza media il giorno della scomparsa e, in seguito, iscriversi al Mamoli per la scuola superiore, ma non è mai arrivata davanti alla commissione.

Restano diversi aspetti da chiarire: con chi Viktoria ha trascorso le ore dal mattino di mercoledì fino alla sera di giovedì, e perché ha scelto quel luogo, noto per essere frequentato da ragazzi che praticano parkour e anche da persone in condizioni di marginalità. Lunedì a Ponteranica, dove è stato proclamato il lutto cittadino, sarà eseguita l’autopsia sul corpo della ragazza per accertare la causa precisa della morte.
Nel frattempo, il Comune ha ordinato di mettere in sicurezza l’area dell’ex fabbrica Reggiani, chiusa dal 2009 e abbandonata da anni, per evitare che simili tragedie possano ripetersi. La comunità resta scossa e si interroga sulle ragioni che hanno portato a questo tragico epilogo, in attesa di risposte che possano fare luce su una vicenda dolorosa e complessa.