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“È bellissima!”. Trump ha perso la testa proprio per lei: “Ora sono nei guai”

Pubblicato: 28/06/2025 09:03
trump giornalista

Lo Studio Ovale, cuore pulsante del potere esecutivo americano, è stato teatro di un episodio che ha saputo fondere il rigore della diplomazia con l’imprevisto dell’interazione umana, il tutto sotto l’occhio vigile dei media globali. Al centro di questa scena, un evento di portata storica: la firma dell’accordo di pace tra Congo e Ruanda, un momento cruciale per la stabilità di una regione martoriata da decenni di conflitti.

Ma a catalizzare l’attenzione, ancor più della storica stretta di mano tra le delegazioni, sono state le parole inattese di Donald Trump, Presidente degli Stati Uniti.

Trump alla giornalista: “È bellissima”

Lei è bellissima. Non dovrei dirlo, potrebbe finire la mia carriera politica. Ma lei è bellissima“, ha esordito Trump, con la sua inconfondibile retorica diretta e spesso sopra le righe. Le parole sono state rivolte a Hariana Veras, una giornalista congolese presente all’evento. Non si è trattato di un sussurro, né di un commento fugace a margine; queste parole sono state pronunciate apertamente, davanti ai presenti, alle telecamere e ai microfoni, divenendo immediatamente di dominio pubblico. Il commento, apparentemente un apprezzamento personale, ha rapidamente assunto una dimensione ben più ampia, sollevando interrogativi sul galateo diplomatico, sulla percezione della figura femminile in contesti di potere e sulle potenziali ripercussioni politiche di dichiarazioni di questo tipo.

La narrazione è stata ulteriormente arricchita dalla menzione di Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca. “Karoline Leavitt mi aveva detto ‘è bellissima’… Ed è vero, è bellissima dentro e fuori”, ha aggiunto Trump, quasi a voler convalidare il proprio giudizio attraverso la testimonianza di una collaboratrice. Questo dettaglio ha amplificato la risonanza del complimento, trasformandolo da un’osservazione spontanea a una sorta di conferma corale, seppur mediata. L’accenno alla bellezza “dentro e fuori” ha cercato di elevare il complimento oltre la mera estetica, pur mantenendo un’enfasi sulla fisicità che in un contesto ufficiale può risultare ambigua.

Impatto e reazioni immediate

L’episodio ha immediatamente scatenato un’ondata di reazioni. Da un lato, c’è chi ha interpretato le parole di Trump come un gesto di spontaneità e apprezzamento sincero, tipico del suo stile non convenzionale, lontano dai rigidi protocolli diplomatici. In quest’ottica, la sua dichiarazione potrebbe essere vista come un tentativo di umanizzare la figura del Presidente, rendendolo più “autentico” e meno ingessato di quanto ci si aspetterebbe in un contesto così formale. Il timore espresso (“potrebbe finire la mia carriera politica”) potrebbe essere letto come una battuta autoironica, volta a sdrammatizzare un momento che, per sua stessa ammissione, era fuori dalle righe.

Dall’altro lato, non sono mancate le critiche e le perplessità. La principale obiezione ha riguardato l’appropriatezza di tali commenti in un setting così solenne e formale come lo Studio Ovale, specialmente in occasione di un evento di tale importanza diplomatica. Alcuni hanno sollevato il quesito se il focus non dovesse rimanere esclusivamente sugli aspetti politici e diplomatici dell’accordo, anziché deviare verso commenti personali sull’aspetto fisico di una professionista.

La questione del sessismo implicito è emersa con forza: commentare l’aspetto di una donna in un contesto lavorativo, a prescindere dall’intenzione, può essere percepito come una riduzione della sua professionalità alla sua estetica, sminuendo il suo ruolo e la sua presenza. Per una giornalista, la cui credibilità si basa sulla sua obiettività e competenza, essere oggetto di tali commenti da parte del capo di Stato di una superpotenza può essere imbarazzante e potenzialmente compromettere la sua percezione professionale.

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