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Schumacher, la rivelazione dell’amico e compagno: “Non mi ci hanno fatto parlare”. Perché

Pubblicato: 28/06/2025 21:17

La storia di Michael Schumacher, sette volte campione del mondo di Formula 1, continua a commuovere e interrogare gli appassionati di sport e non solo. Dal tragico incidente sugli sci a Méribel, nelle Alpi francesi, il 29 dicembre 2013, la sua vita è profondamente cambiata, lasciando un vuoto incolmabile nel mondo automobilistico e tra i suoi fan. A distanza di oltre un decennio, il silenzio che avvolge il suo stato di salute alimenta domande, speranze e speculazioni.

Nonostante le rare testimonianze dei familiari e degli amici più stretti, ogni dettaglio sulla condizione di Schumacher viene accolto con attenzione e rispetto. La famiglia ha scelto di mantenere una rigorosa riservatezza, proteggendo la dignità di Michael e cercando di affrontare il dramma con forza e discrezione. Tuttavia, questa decisione ha lasciato spazio a interpretazioni e a nuove rivelazioni, come quelle fatte recentemente dall’ex pilota Riccardo Patrese.

La proposta di Patrese per aiutare Schumacher

Patrese, ex compagno di squadra di Schumacher nel 1993, ha rivelato un retroscena inedito sul difficile percorso del campione tedesco. L’ex pilota italiano, oggi 71enne, ha raccontato di aver proposto alla famiglia di Schumacher di andare a parlargli, nella speranza che una voce familiare potesse stimolare un risveglio. Un’offerta però sempre respinta: «Mi risposero: “No, grazie. Non è il momento”. Ma quel momento non è mai arrivato», ha detto Patrese.

Schumacher, che non si è più mostrato in pubblico dal giorno dell’incidente, è da allora assistito 24 ore su 24 nella sua casa di Ginevra, dove la famiglia tutela rigidamente la sua privacy. Lo stato di salute resta avvolto nel riserbo, con solo pochi intimi che hanno accesso a lui. Flavio Briatore, suo ex team principal alla Benetton, ha descritto Schumacher come «sdraiato su un letto», mentre l’ex moglie Elisabetta Gregoraci ha confermato che «non parla, comunica con gli occhi. Solo tre persone possono visitarlo». Anche Jean Todt, ex team principal Ferrari, ha ricordato che «Michael c’è, ma non è più quello di prima».

Corinna e il documentario Netflix “Schumacher”

Nel documentario Netflix “Schumacher” del 2021, Corinna, moglie del campione, ha rilasciato una rara testimonianza: «Michael è qui. Diverso, ma qui, e questo ci dà forza. Facciamo terapia, tutto il possibile per aiutarlo. Non molleremo mai».

Nonostante questo impegno, l’appello di Patrese è rimasto senza risposta, lasciando aperto il dubbio su un possibile “momento” mai arrivato per un contatto diretto con chi fu una leggenda della Formula 1.

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