
Un fragoroso boato ha squarciato la tranquillità di un pomeriggio apparentemente ordinario, trasformando l’attesa serena di centinaia di viaggiatori in un incubo improvviso. L’aria si è fatta densa, carica di un misto di panico e incredulità, mentre i passeggeri, inermi testimoni di un evento impensabile, si sono aggrappati ai sedili, il cuore in gola. Non era il rombo rassicurante dei motori pronti al decollo, bensì un suono metallico, stridente, che annunciava una collisione, un impatto brutale che ha lasciato un’impronta indelebile nelle menti di chi lo ha vissuto.
In pochi istanti, la scena ha assunto i contorni di un’emergenza. L’odore acre del carburante, mescolato alla polvere e al fumo, ha pervaso l’abitacolo, mentre le grida e il trambusto si diffondevano tra le file. I volti dei presenti, prima rilassati, erano ora contratti dal terrore, gli occhi sbarrati fissavano l’esterno, cercando di decifrare la portata del disastro. Per fortuna, il fato ha voluto che questa volta la tragedia venisse sfiorata: nessun fuoco, nessuna esplosione, solo la ferita aperta di due giganti d’acciaio, le cui ali, concepite per fendere l’aria, si erano scontrate con una violenza inaudita.
Collisione sulla pista: un’indagine aperta sull’aeroporto di Hanoi
Il 26 giugno, alle 14:23 ora locale, l’Aeroporto Internazionale Noi Bai di Hanoi, in Vietnam, è stato teatro di un incidente aereo di vasta risonanza, fortunatamente privo di esiti fatali, ma che solleva gravi interrogativi sulle procedure di sicurezza aeroportuale. La collisione ha coinvolto due velivoli di Vietnam Airlines, un Boeing 787-9 Dreamliner e un Airbus A321, mentre si trovavano sulla pista di rullaggio. L’episodio ha immediatamente scatenato un’ondata di preoccupazione, non solo in Vietnam ma anche a livello internazionale, a poche settimane dal tragico disastro di Air India.
Il Boeing 787, destinato a operare il volo VN7205 per Ho Chi Minh City e con a bordo 259 passeggeri, stava transitando lungo la via di rullaggio S1 quando, in un momento di drammatica e ancora inspiegabile concomitanza, la sua ala ha tranciato lo stabilizzatore verticale di un Airbus A321, fermo sulla via di rullaggio S3 e pronto per il volo VN7204 verso Dien Bien con 127 passeggeri. Le immagini diffuse in rete mostrano la netta recisione del timone dell’Airbus, una chiara testimonianza della violenza dell’impatto. È un miracolo che, nonostante la gravità dell’evento, nessuno dei 386 passeggeri e membri dell’equipaggio sia rimasto ferito.
Danni strutturali e misure immediate
L’immediata attivazione delle procedure di emergenza ha garantito l’evacuazione sicura di tutti i passeggeri da entrambi i velivoli. La rapidità e l’efficienza con cui è stata gestita l’emergenza a bordo hanno probabilmente contribuito a prevenire conseguenze più gravi. Tuttavia, i danni strutturali riportati da entrambi gli aeromobili sono significativi, rendendoli inidonei al volo e richiedendo una valutazione approfondita prima di qualsiasi ipotesi di riparazione o rimessa in servizio.
Vietnam Airlines ha prontamente riaccompagnato tutti i passeggeri e i loro bagagli al Terminal T1 dell’aeroporto di Noi Bai. La compagnia aerea si è subito attivata per minimizzare i disagi, organizzando voli alternativi. Sebbene non siano stati divulgati dettagli specifici sulle modalità di cambio prenotazione o sull’entità dei ritardi, l’attenzione della compagnia si è concentrata sul fornire soluzioni rapide per i viaggiatori coinvolti.
L’indagine e i punti interrogativi sulla sicurezza aerea
L’autorità per l’aviazione civile del Vietnam ha prontamente avviato un’indagine approfondita per chiarire le dinamiche esatte dell’incidente. L’obiettivo è duplice: da un lato, ricostruire la sequenza degli eventi che ha portato alla collisione e, dall’altro, valutare eventuali criticità nei protocolli di sicurezza e nelle procedure operative standard. Le domande che sorgono spontanee riguardano la comunicazione tra torre di controllo ed equipaggi, la visibilità sulla pista, l’applicazione delle distanze di sicurezza e l’efficacia dei sistemi di rilevamento degli ostacoli.
Questo incidente, seppur senza vittime, giunge in un momento particolarmente delicato per l’aviazione asiatica, dopo il terribile disastro di Air India avvenuto poche settimane fa. In quell’occasione, un Boeing 787 Dreamliner con 242 persone a bordo, partito da Ahmedabad e diretto a Londra, perse quota repentinamente subito dopo il decollo, schiantandosi su un’area residenziale e impattando su un ostello che ospitava i medici dell’ospedale locale, sprigionando una gigantesca palla di fuoco. La vicinanza temporale e la tipologia di aerei coinvolti, seppur con dinamiche diverse, alimentano la preoccupazione sulla sicurezza complessiva del traffico aereo nella regione.
È fondamentale che le indagini in corso forniscano risposte chiare e che eventuali lacune vengano colmate con tempestività e rigore. La fiducia dei passeggeri nell’aviazione dipende in larga parte dalla capacità delle autorità e delle compagnie aeree di garantire standard di sicurezza ineccepibili. Questo incidente a Hanoi, pur essendo stato un “quasi disastro”, rappresenta un severo monito e un’opportunità per rafforzare ulteriormente le misure di prevenzione e gestione del rischio nell’ecosistema aeroportuale globale.