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Teheran sotto attacco all’alba, esplosioni e contraerea in azione

Pubblicato: 28/06/2025 09:08

Esplosioni all’alba, nel cielo già chiaro di Teheran. Le prime segnalazioni sono arrivate da Eslamshahr, zona a ovest della capitale iraniana. Pochi minuti dopo è partita la contraerea, mentre in diverse città israeliane suonavano le sirene d’allarme per un missile proveniente dallo Yemen.

L’Iran si è svegliato in stato di allerta proprio nel giorno in cui erano previsti i funerali di Stato per oltre sessanta figure di spicco legate alla guerra con Israele. Il tempismo dell’attacco, se confermato, rafforza i sospetti su un nuovo raid mirato in un momento simbolicamente cruciale per il regime.

Colpita un’area già bersaglio in passato

Secondo quanto riferisce Iran International, media con sede a Londra e in lingua persiana, le esplosioni sarebbero avvenute nella zona di Bidganeh, un’area nota per la presenza di installazioni militari e siti missilistici. Già oggetto di attacchi israeliani durante la cosiddetta “guerra dei 12 giorni”, la zona ospita uno dei principali complessi della difesa iraniana.

La fonte cita testimoni oculari e numerosi video condivisi sui social, in cui si vedono lampi nel cielo e si sentono colpi di artiglieria antiaerea. Non ci sono per ora conferme ufficiali da parte delle autorità iraniane su eventuali danni o vittime.

Missili anche dallo Yemen, Israele attiva i sistemi di difesa

Quasi in contemporanea, le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno confermato l’intercettazione di un missile lanciato dallo Yemen, diretto verso il territorio dello Stato ebraico. L’allarme è scattato in varie città del sud del Paese, dove la popolazione è stata invitata a seguire il protocollo del Comando interno e rifugiarsi.

I sistemi di difesa aerea sono stati attivati per intercettare la minaccia”, si legge in un messaggio diffuso su Telegram dall’esercito israeliano. Al momento non risultano danni né vittime in Israele.

Una tensione che non si spegne

Le esplosioni a Teheran e il missile yemenita intercettato in Israele sembrano indicare che l’accordo di tregua siglato nei giorni scorsi dopo l’offensiva americana in Iran è tutt’altro che stabile. Gli analisti ipotizzano azioni dimostrative da parte israeliana per colpire ancora una volta i gangli vitali della rete militare iraniana, mentre la minaccia yemenita continua a essere usata come strumento di pressione da parte degli Houthi e dei loro sponsor regionali.

La coincidenza con i funerali delle vittime della guerra aggiunge una dimensione politica e simbolica agli attacchi. In Iran, cresce l’attesa per un eventuale discorso del leader supremo Ali Khamenei, che finora ha mantenuto il silenzio. Un silenzio che molti, nelle ultime ore, cominciano a interpretare come strategico o preoccupante.

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