Vai al contenuto

Migranti, la stoccata della Cassazione a Meloni: “Dubbi su costituzionalità del protocollo Italia-Albania”

Pubblicato: 29/06/2025 15:38

Negli ultimi anni, l’Italia ha cercato nuovi strumenti per gestire i flussi migratori via mare, stipulando accordi con Paesi terzi considerati “sicuri”, come l’Albania. Il protocollo firmato il 6 novembre 2023 tra Roma e Tirana, ratificato con legge 14/2024 e della durata di cinque anni, prevede la creazione di centri per l’identificazione e il rimpatrio dei migranti in territorio albanese, sotto giurisdizione italiana. L’obiettivo sostenuto dal Governo è ridurre la pressione sugli hotspot italiani, ma già durante l’iter di approvazione si sono rilevate tensioni politiche e criticità giuridiche, in particolare sulla compatibilità dell’intesa con il diritto costituzionale e con le direttive europee.

Diverse organizzazioni non governative e voci parlamentari si sono espresse criticamente, definendo l’accordo “vago” e giuridicamente debole, sottolineando l’opacità dei criteri di trasferimento, i rischi per i diritti umani e l’assenza di adeguate garanzie procedurali sui luoghi di trattenimento all’estero. Anche in Albania c’erano state riserve sul rispetto dei principi costituzionali, tanto che la Corte costituzionale albanese, pur approvando l’intesa nel gennaio 2024, aveva richiamato la necessità di garantire sovranità e pari diritti ai migranti.

Criticità costituzionali e internazionali

La Corte di Cassazione ha sollevato preoccupazioni significative sul protocollo Italia-Albania, evidenziando possibili violazioni della Costituzione italiana e del diritto internazionale. Il protocollo, secondo i giudici, presenta dubbi di compatibilità con la Costituzione italiana e con il diritto dell’Unione Europea, in particolare riguardo al trattamento dei migranti. La Corte ha evidenziato come l’accordo non specifichi chiaramente le categorie di persone coinvolte, creando una disparità di trattamento tra gli stranieri da accogliere in Italia e quelli da trasferire in Albania.

Tra le principali preoccupazioni figura l’ostacolo al diritto di asilo, dovuto alla mancanza di una disciplina procedurale chiara. Tale lacuna, secondo la Cassazione, potrebbe amplificare il dislivello giuridico tra migranti trattenuti in Albania e quelli sul territorio italiano, violando il principio di parità nelle garanzie legali.

Libertà personale e diritto alla difesa

Un altro punto critico riguarda il trattenimento dei migranti, che nel protocollo appare non più come extrema ratio, ma come unica soluzione prevista. Questo approccio, secondo i giudici, non rispetta le garanzie previste dalle normative europee a tutela della libertà personale.

La Corte ha inoltre segnalato il rischio di trattenimenti prolungati e privi di titolo, derivanti dai tempi tecnici necessari per il trasferimento dall’Albania all’Italia. In particolare, la mancanza di una disciplina legislativa chiara sulle modalità di esercizio del diritto di difesa lascia spazio a discrezionalità, penalizzando i migranti trattenuti nei centri albanesi.

Diritto alla salute e assistenza sanitaria

La Cassazione ha infine posto l’accento sul possibile pregiudizio al diritto alla salute, garantito dall’articolo 32 della Costituzione. La qualità dell’assistenza sanitaria in Albania non risulterebbe paragonabile a quella italiana, esponendo i migranti a rischi aggiuntivi. Sebbene il protocollo preveda una collaborazione tra le autorità italiane e albanesi, emergono dubbi sull’efficacia di tali misure per garantire cure mediche adeguate.

La relazione della Suprema Corte solleva interrogativi rilevanti sulla legittimità del protocollo Italia-Albania, evidenziando il potenziale conflitto con principi costituzionali e norme internazionali. La questione potrebbe aprire un nuovo fronte di dibattito, chiamando in causa le responsabilità istituzionali e la necessità di rivedere gli accordi per garantire il rispetto dei diritti fondamentali.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure