
«Io e mia moglie offriamo loro tutto ciò di cui hanno bisogno. Hanno molti giocattoli, ognuno il proprio computer portatile, molti strumenti musicali e la propria attrezzatura da sci. Vanno a cavallo sui pony al maneggio e trascorrono molto tempo all’aperto nei ristoranti e nei musei». Così si difende il padre dei due bambini di sei e nove anni trovati a vivere in isolamento presso un cascinale di Lauriano, nel Torinese. L’uomo, un 54enne originario dei Paesi Bassi, ha sempre dichiarato di volerli proteggere da malattie come il Covid e da virus che riteneva creati in laboratorio.
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Un isolamento totale: dai boschi alla fuga dalla realtà
Per evitare ogni possibile contatto con l’esterno, l’uomo ha scelto di far crescere i suoi figli lontano da tutto e da tutti, senza scuola, senza vaccini e senza documenti. I bambini, nati in Germania, erano stati portati in Italia dal padre e nascosti nel bosco per non farsi scoprire. Non sapevano leggere, scrivere o parlare correttamente e indossavano ancora il pannolino. Questo isolamento è stato interrotto solo quando l’alluvione ha costretto allo sgombero il cascinale.
Quando i carabinieri sono giunti sul posto, i bambini sono stati trovati in condizioni estremamente precarie. I servizi sociali li hanno affidati a una comunità protetta dopo aver constatato che i due erano aggressivi tra di loro. A Lauriano, la comunità non sapeva nulla della loro esistenza. La sindaca Mara Baccolla ha dichiarato: «Non sapevamo dei bimbi». Secondo lei, l’uomo si era sempre tenuto lontano dalla vita sociale del paese, essendo una persona molto riservata che non parlava italiano e che non si faceva mai vedere.
Il comportamento del padre e la vita nel cascinale
Il padre dei bambini aveva provveduto a rendere il cascinale autonomo dal punto di vista energetico e idrico, ristrutturandolo da solo. Nonostante le necessità, non portava mai i bambini dal medico e si occupava solo delle spese essenziali. L’abitazione, situata in una zona isolata, era difficile da raggiungere, permettendo al padre di mantenere il suo isolamento.
Oggi, la priorità è che i bambini possano finalmente vivere in un ambiente più sano e sicuro. La comunità di Lauriano si è mobilitata per supportare il loro futuro e garantire loro una vita più serena. La vicenda è ora sotto il controllo del tribunale e la speranza è che i bambini possano finalmente trovare un nuovo equilibrio.