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Lutto nella polizia italiana, Simone ci lascia a soli 34 anni: tragedia infinita

Pubblicato: 29/06/2025 09:59

Lavoro, sacrificio e sogni. Per tanti giovani italiani queste parole vanno insieme. Chi sceglie la divisa lo fa con senso del dovere. Non cerca applausi, ma rispetto. Chi ama il calcio lo vive come parte di sé. I colori della squadra diventano identità, cuore, famiglia.
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Ogni tanto le due strade si incontrano. Nelle città, nei piccoli centri, nelle curve degli stadi. I poliziotti sono cittadini come gli altri. Hanno emozioni, paure, speranze. Vivono momenti difficili, ma anche giornate leggere. Si dividono tra il dovere e la vita privata.
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Nel mondo del tifo ci si conosce. Ci si abbraccia, ci si riconosce anche solo per uno sguardo. Il dolore colpisce duro quando uno di loro se ne va. Quando una persona vera, con un volto e una storia, esce di scena. Quando tutto sembra assurdo, inspiegabile, ingiusto.

Simone De Martinis, una vita spezzata a 34 anni

Simone De Martinis è morto a 34 anni dopo un intervento chirurgico. Era un agente di polizia in servizio a Capri. Amava il suo lavoro, ma soprattutto amava il Napoli. Era conosciuto e rispettato, sia dai colleghi che dai tifosi. Era parte attiva del gruppo ultras “A tua difesa”, che lo ha salutato con un lungo messaggio.

L’intervento si è svolto presso l’ospedale San Filippo Neri di Roma. Simone doveva affrontare la rimozione di un tumore benigno al nervo acustico. Un’operazione delicata, ma in teoria senza rischi. Qualcosa però è andato storto. Durante l’intervento si è verificata una grave emorragia cerebrale.

I medici hanno tentato il tutto per tutto. Giovedì, Simone è stato sottoposto a un secondo intervento. Le condizioni però sono apparse subito gravissime. È entrato in coma poco dopo. Non si è più ripreso. Venerdì sera è arrivata la notizia che nessuno voleva sentire. Il cuore di Simone si è fermato.

Il suo volto ora gira sui social. I suoi amici parlano di lui come di un ragazzo solare, sempre pronto ad aiutare. Il gruppo ultras ha scritto: “Ha combattuto come un leone”. Nessuna parola di rabbia. Solo dolore. Solo incredulità. Solo una preghiera per chi resta.

Cordoglio da ogni parte

I messaggi sono arrivati da ogni parte. Dai tifosi, dai colleghi, dalla politica. Il deputato Francesco Emilio Borrelli ha voluto ricordarlo con un post toccante. Ha ripercorso i giorni della malattia. Ha espresso vicinanza alla famiglia e agli amici. Ha parlato di Simone come di un esempio di correttezza e dedizione.

Anche le istituzioni locali hanno espresso il loro dolore. A Capri, il nome di Simone è noto. Chi lo ha incontrato non lo dimentica. Non solo come agente, ma come uomo. Sempre disponibile, sempre sorridente.

Quando muore un giovane, la comunità si stringe. Si cerca di dare un senso a ciò che senso non ha. Le parole non bastano. Le lacrime non servono a riempire il vuoto. Si rimane immobili. Si pensa a ciò che sarebbe potuto essere. A un futuro che si spezza in una stanza d’ospedale.

Il dolore dei colleghi si sente forte. Chi lavora in divisa sa cosa significa rischiare. Ma non si è mai pronti a perdere uno dei propri in circostanze così improvvise. La notizia ha lasciato tutti senza fiato. Nessuno si aspettava un epilogo del genere.

Il ricordo degli ultras

I tifosi del Napoli hanno ricordato Simone con passione. Il gruppo “A tua difesa” lo ha salutato come si fa con i fratelli. “Continua a tifare da lassù”, scrivono in un post. Un modo semplice per dire addio. Ma anche per tenere vivo il suo nome. Per non dimenticare.

Perché chi ama una squadra lo fa per sempre. Anche quando non c’è più. Anche quando resta solo un ricordo. I compagni di tifo continueranno a cantare anche per lui. Ogni coro sarà un omaggio. Ogni trasferta, un pensiero.

La famiglia di Simone ha chiesto silenzio e rispetto. Un dolore così grande non ha spazio per le parole. Solo per gli abbracci. Solo per la vicinanza sincera. Gli amici più stretti parlano piano. I social fanno il resto. Ogni messaggio è un gesto d’amore.

Nessuno cerca colpe. Nessuno accusa. C’è solo tristezza. Un dolore composto. Un lutto che ha unito tutti. Capri, Roma, Napoli. Tre città, una sola voce. Quella del cuore che si spezza.

Simone De Martinis non era solo un poliziotto. Era un ragazzo come tanti. Con un sogno, una squadra del cuore, un lavoro fatto con passione. La sua morte lascia un segno. Un vuoto che fa male. Ma anche un ricordo che resiste. Perché chi vive con sincerità, non muore mai davvero.

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Ultimo Aggiornamento: 29/06/2025 10:19

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