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Meteo da incubo, temperature africane in mezza Italia. Ministero della Salute lancia l’allarme

Pubblicato: 29/06/2025 08:50

L’estate ha alzato il volume e non sembra intenzionata a smorzarlo. Le giornate sono diventate roventi in tutta la Penisola, trasformando strade, piazze e case in veri e propri forni. Le temperature hanno ormai raggiunto livelli tali da condizionare anche le abitudini più semplici, spingendo le persone a cercare ristoro dove possono: all’ombra, nei parchi, tra le mura domestiche. Ma non sempre è possibile evitare il caldo, soprattutto per chi lavora all’aperto o per le persone più fragili.

Il weekend appena trascorso ha segnato un punto di svolta in questa stagione già eccezionalmente calda. L’ondata di afa non solo ha reso l’aria difficile da respirare, ma ha cominciato a lasciare segni concreti anche sulle richieste di emergenza sanitaria. E ora i riflettori sono puntati sulle misure da mettere in campo per tutelare la salute dei cittadini.

Bollino rosso in oltre 20 città: allarme caldo crescente

Tra sabato 28 e domenica 29 giugno, le città considerate più a rischio dal punto di vista sanitario sono passate da 17 a 21, con temperature che hanno toccato i 40 gradi in alcune aree del Paese. Secondo i dati raccolti dai bollettini ufficiali, le località interessate dal livello massimo di allerta – il cosiddetto bollino rosso – includono Ancona, Milano, Firenze, Roma, Napoli, Palermo, Verona e Trieste, alle quali si sono aggiunte Civitavecchia, Rieti, Viterbo e Catania. In totale, 21 centri urbani su 27 monitorati si trovano ora in uno stato di attenzione massima per le ondate di calore.

Le temperature più alte sono state registrate a Taranto, dove il termometro ha toccato quota 40, seguita da Agrigento, Oristano, Siracusa e Terni. Ma anche città come Roma, Foggia e Grosseto hanno superato ampiamente i 38 gradi. L’alta pressione africana continua a stazionare sull’Italia, senza segnali evidenti di allentamento nel breve termine. Si intravede qualche possibile cambiamento solo dopo il 4 luglio, con temporali sparsi al Nord.

Sanitari sotto pressione e richieste di misure straordinarie

L’incremento delle chiamate di emergenza è già tangibile: negli ultimi sette giorni si è registrato un +4% di richieste di intervento al 118, con aumenti significativi nei codici rossi per malore e problemi cardiaci. Secondo esperti del settore, il caldo agisce spesso come fattore scatenante o aggravante, rendendo necessarie precauzioni adeguate, come l’idratazione costante e l’evitare le esposizioni dirette al sole nelle ore più calde.

Stop al lavoro sotto il sole: arrivano le ordinanze

Alcune regioni si stanno muovendo con misure concrete. In Liguria e Sicilia sono state firmate ordinanze che vietano le attività all’aperto nelle fasce orarie critiche (dalle 12:30 alle 16:00). I sindacati chiedono ora che queste restrizioni siano estese a livello nazionale e che siano accompagnate da certezze sull’attivazione della cassa integrazione per i lavoratori esposti a temperature estreme. La richiesta principale: evitare che la sicurezza diventi una variabile secondaria in nome della produttività.

Intanto, sul fronte solidale, alcune realtà locali si stanno organizzando per offrire supporto concreto alle fasce più deboli. Iniziative come quelle della Caritas, che prevede docce, cambi d’abito e distribuzione di pasti, diventano un aiuto essenziale in giorni dove ogni grado in più può fare la differenza.

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