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Ritrovamento atroce nella campagna italiana: solo 21 anni, trovato così. “Quei segni sul corpo…”

Pubblicato: 29/06/2025 10:51

Un ritrovamento che ha lasciato sgomenta un’intera comunità, gettando ombre fitte su una vicenda ancora tutta da chiarire. Il pomeriggio di sabato si è trasformato in un momento di sconcerto, quando un corpo è stato rinvenuto in una zona agricola della pianura padana. Tutto è partito da una segnalazione allarmante arrivata da centinaia di chilometri di distanza, che ha portato a scoprire un caso dai contorni drammatici.

Le autorità, una volta giunte sul posto, si sono trovate davanti a uno scenario che suggerisce elementi inquietanti. L’ipotesi di un decesso violento è apparsa sin da subito plausibile, ma per definire le responsabilità sarà necessario attendere ulteriori accertamenti.

Il corpo ritrovato nel Lodigiano: identificato un giovane di 21 anni

Il cadavere è stato rinvenuto nel tardo pomeriggio del 28 giugnotra Villanova del Sillaro e Pieve Fissiraga, in provincia di Lodi, nei pressi di un campo di granoturco a ridosso di Cascina Mongiardino. Si tratterebbe di un giovane di 21 anniresidente ad Avezzano, in Abruzzo, e originario del Marocco. Il ragazzo risultava scomparso dal giorno prima e la sua famiglia ne aveva denunciato la sparizione.

A dare impulso alle ricerche sarebbe stata la madre, allertata da un amico del figlio che le avrebbe confidato un sospetto tragico: il ragazzo sarebbe stato ucciso. Preoccupata e decisa a saperne di più, la donna si è messa in viaggio con due conoscenti, raggiungendo il luogo dove poi sarebbe avvenuta la drammatica scoperta. Una volta giunti nel Lodigiano, i tre hanno contattato le forze dell’ordine, che sono intervenute immediatamente con il Comando provinciale dei carabinierie il reparto R.I.S.

Segni compatibili con colpi d’arma da fuoco

Il corpo presentava ferite compatibili con colpi d’arma da fuoco, anche se sarà solo l’autopsia a confermare l’esatta causa del decesso e il momento in cui è avvenuto. Secondo le prime ipotesi, la morte potrebbe risalire alla notte tra giovedì 27 e venerdì 28 giugno, quindi prima della denuncia formale di scomparsa.

Nel frattempo, la madre del giovane e gli uomini che erano con lei sono stati accompagnati in caserma per fornire dichiarazioni dettagliate e aiutare gli investigatori a ricostruire il contesto della vicenda. Gli inquirenti, coordinati dalla Procura di Lodi, mantengono il massimo riserbo, ma il lavoro si concentra ora nel delineare i movimenti della vittima prima del tragico epilogo.

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