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Villa Pamphili, cosa c’è dietro quelle foto sorridenti: scoperta la tristissima verità

Pubblicato: 29/06/2025 17:47

Un dettaglio quasi beffardo segna la vicenda tragica di Anastasia Trofimova e della piccola Andromeda: le ultime fotografie diffuse da Chi l’ha visto? ritraggono la giovane mamma russa serena, insieme al compagno e alla figlia, in un giardino curato e tranquillo. Le immagini, scattate il 24 maggio, a poco più di due settimane dal ritrovamento dei loro corpi tra i rovi di Villa Pamphili, a Roma, mostrano una famiglia dall’apparenza felice.

Le foto, inviate da Anastasia alla madre Tatiana, sono state pensate proprio per rassicurarla. Nelle immagini, Anastasia sorride tenendo in braccio la piccola Andromeda, mentre il compagno, Charles Francis Kaufmann — alias Rexal Ford, ora accusato del duplice omicidio — compare accanto a loro. Lo sfondo è quello di un giardino con prato verde, cipressi e pini marittimi, elementi che contribuiscono a un’atmosfera serena e familiare, tipica di una vacanza. La scena è ambientata in una delle zone residenziali di Roma, nei pressi di via Piccolomini.

Il mistero del giardino e la testimonianza di suor Rosalba

Tuttavia, quel luogo non è una casa privata. Le fotografie sono state scattate nel Centro Missionario Canossiano di via Marchetti Selvaggiani, come confermato da suor Rosalba, responsabile della struttura. La religiosa ha spiegato che né lei né la comunità hanno mai avuto contatti con Anastasia o la bambina. Riconosce senza dubbio il giardino mostrato nelle immagini, ma ritiene probabile che la coppia vi sia entrata per errore.

Suor Rosalba ha indicato un possibile motivo: un bug in Google Maps che, quando si cerca di raggiungere Villa Pamphili a piedi da quella zona, indirizza i passanti direttamente nel cortile del Centro Canossiano, facendo confondere il parco con la proprietà. “Capita spesso che i turisti si perdano – ha detto – forse è successo anche a loro”.

Senza un rifugio sicuro, il parco come ultima dimora

Il passaggio nel centro religioso sembra dunque un episodio casuale. Nel frattempo, la coppia aveva già abbandonato un monolocale in zona Campo de’ Fiori, senza pagare l’affitto, e probabilmente si era mossa senza una dimora fissa, trovando nel parco di Villa Pamphili un rifugio di fortuna. Nessuno, né al Centro Canossiano né altrove, ha riferito di aver visto Anastasia chiedere aiuto.

La figura di Anastasia si perde tra gli alberi del parco romano fino al tragico sabato 7 giugno, quando vengono ritrovati i corpi di Andromeda e, a breve distanza, quello della madre.

Kaufmann in Grecia, si oppone all’estradizione

Nel frattempo, Charles Kaufmann resta detenuto in Grecia e si oppone all’estradizione in Italia, nonostante la Corte d’Appello di Larissa abbia già autorizzato il trasferimento. È probabile che presenti un ricorso, rallentando così il suo arrivo nel nostro Paese. La madre di Anastasia attende giustizia, mentre quelle ultime fotografie restano l’eco di un addio mai pronunciato, cristallizzato nel verde di un giardino che non è mai stato una casa.

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