
Le valli alpine, con la loro maestosa bellezza, portano con sé anche una storia fatta di fragilità. In certe notti, il rumore dell’acqua e della terra che scivola rompe il silenzio e richiama timori antichi. È la montagna che si muove, improvvisa, dopo giorni o ore di pioggia. Ed è in quei momenti che la natura si mostra nella sua doppia veste: incantevole e pericolosa.
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Nell’Italia dei dislivelli e dei piccoli comuni incastonati tra i pendii, l’equilibrio tra uomo e territorio è quotidiano, mai scontato. Ogni perturbazione può mutare la geografia di un luogo, e ogni emergenza richiede risposte rapide, spesso eroiche, da parte di chi presidia il territorio anche quando tutto sembra crollare. È in questo scenario che, a un anno esatto da un episodio simile, si è scritta una nuova notte di allarme e operazioni di salvataggio.
Due frane interrompono la strada regionale 47
Una violenta perturbazione ha colpito questa notte la Valle d’Aosta, provocando due frane lungo la strada regionale 47, l’unico collegamento diretto tra il fondo valle e Cogne, la località ai piedi del Gran Paradiso. Il doppio smottamento ha avuto conseguenze immediate e pesanti: la viabilità è stata interrotta e il paese si è ritrovato, ancora una volta, isolato.
Le frane sono avvenute in punti diversi del tracciato e, sebbene al momento non si registrino danni strutturali a edifici o feriti, la situazione ha richiesto un immediato intervento da parte dei soccorritori. È il secondo evento di questo tipo in dodici mesi, dopo la devastante alluvione che lo scorso anno bloccò Cogne per settimane, lasciando segni indelebili nella memoria della popolazione.

Un’auto bloccata, soccorsi i passeggeri
Durante il momento più critico della notte, un’automobile è rimasta bloccata tra le due frane, intrappolata nella porzione interdetta della carreggiata. I passeggeri a bordo sono stati soccorsi grazie a un intervento congiunto del Soccorso alpino valdostano e dei vigili del fuoco, che hanno raggiunto l’auto e provveduto al trasferimento in sicurezza degli occupanti nel vicino comune di Aymaville.
L’intervento è stato reso complicato dalle condizioni del terreno, impregnato d’acqua, e dalla scarsa visibilità. Tuttavia, la macchina dei soccorsi ha funzionato in modo efficiente, dimostrando ancora una volta quanto la sinergia tra le forze di pronto intervento sia cruciale nei territori di montagna.
Cogne di nuovo isolata a un anno dall’alluvione
Quello che accade a Cogne non è solo una crisi infrastrutturale, ma un simbolo della fragilità territoriale delle zone montane italiane. A dodici mesi di distanza dalla grande alluvione del 2024, che aveva provocato frane, allagamenti e l’isolamento del comune per diversi giorni, la popolazione si trova nuovamente a fronteggiare un evento che riapre ferite recenti.
La regione Valle d’Aosta e i tecnici competenti sono ora al lavoro per valutare l’entità dei danni e pianificare il ripristino della viabilità. La SR 47 rappresenta infatti un’arteria fondamentale non solo per i residenti, ma anche per il flusso turistico, centrale nell’economia della zona.

Preoccupa la tenuta idrogeologica
L’evento della scorsa notte riaccende l’attenzione sulla tenuta idrogeologica del territorio alpino. La frequenza crescente di smottamenti, frane e interruzioni stradali rende urgente una riflessione sui modelli di gestione, sulla manutenzione delle vie di accesso e sulle strategie di prevenzione. In zone dove un’unica strada può fare la differenza tra isolamento e accesso ai servizi, ogni evento meteorologico estremo diventa una prova di resilienza.
Le autorità locali, insieme alla Protezione Civile e agli organi regionali, stanno monitorando la situazione per garantire sicurezza e valutare la possibilità di riapertura della strada nelle prossime ore. I tecnici, intanto, sono impegnati nella rimozione dei detriti e nel controllo della stabilità dei versanti coinvolti.
Resta alta l’attenzione sul rischio frane
In attesa di ulteriori sviluppi, le prossime ore saranno cruciali per comprendere l’evoluzione della situazione. L’episodio della scorsa notte dimostra ancora una volta come, in contesti di montagna, il rischio frane sia un elemento strutturale con cui convivere, e che richiede un costante investimento in prevenzione, monitoraggio e intervento rapido.
La popolazione, pur colpita e stanca, dimostra come sempre grande tenacia. Cogne, già messa alla prova in passato, si prepara ad affrontare l’ennesima sfida in attesa di rivedere, ancora una volta, la sua strada riaperta sul mondo.