
Sta per arrivare la prima difesa concreta per gli utenti italiani contro lo spoofing telefonico, la tecnica usata per camuffare le vere origini di una chiamata e renderla apparentemente affidabile. Un sistema utilizzato spesso nel telemarketing selvaggio o, più pericolosamente, in vere e proprie frodi telefoniche. Dal prossimo 19 agosto scatterà il primo blocco obbligatorio a livello nazionale, mentre un secondo filtro, più complesso, sarà attivo dal 19 novembre.
Queste due date derivano dalla delibera Agcom pubblicata il 19 maggio, con cui l’Autorità per le Comunicazioni ha imposto agli operatori telefonici l’adozione di misure tecniche contro lo spoofing entro tre e sei mesi. La svolta arriva dopo anni di inefficacia delle soluzioni volontarie adottate dagli operatori e dopo il continuo aumento di chiamate indesiderate e truffe ai danni dei cittadini.
Lo spoofing è una tecnica che consente di falsificare il numero del chiamante, facendo apparire sul display del destinatario un numero italiano riconoscibile, anche se la chiamata arriva in realtà da call center esteri o frodatori. In alcuni casi il numero visualizzato è quello di una banca o persino delle forze dell’ordine, inducendo la vittima a fidarsi. È uno strumento usato non solo per fare proposte commerciali non richieste, ma anche per ottenere dati personali e bancari in modo fraudolento.

Il caso classico è quello del falso operatore di banca che, con un numero credibile, convince la vittima a fornire codici sensibili o autorizzare bonifici. Per anni, l’Agcom ha sollecitato le compagnie telefoniche ad agire, ma solo dalla fine del 2024 si è passati a una linea più decisa, con tavoli tecnici e una soluzione condivisa tra gli operatori, già pronta a entrare in vigore.
Il primo blocco, attivo dal 19 agosto, riguarda le chiamate con numero fisso italiano apparentemente reale, ma provenienti da reti estere. Una truffa particolarmente diffusa e facile da smascherare: infatti è tecnicamente impossibile che, ad esempio, un numero con prefisso 02 (Milano) chiami da Tunisia o Hong Kong. Questo primo filtro sarà in grado di identificare e bloccare quelle telefonate automaticamente.
Il secondo blocco, più sofisticato, scatterà dal 19 novembre e si concentrerà sullo spoofing dei numeri mobili. In questo caso il rischio di falsi positivi è più alto: un numero italiano mobile può legittimamente chiamare dall’estero se l’utente è in roaming. Per evitare di bloccare utenti reali, il filtro dovrà prima verificare se il numero è effettivamente all’estero. Solo in assenza di questa condizione la chiamata verrà considerata sospetta e fermata.
Il sistema italiano non si basa su intelligenza artificiale, ma utilizza tecniche di analisi consolidate nel settore telecom, con l’obiettivo di identificare schemi anomali nelle chiamate entranti. WindTre è stata la prima, già nel 2023, a implementare una prima barriera sui numeri inesistenti, ma ora lo sforzo sarà coordinato da tutti gli operatori.
Nel frattempo, agli utenti si consiglia di prestare attenzione alle chiamate sospette, soprattutto se arrivano da numeri sconosciuti con richieste insolite. Mentre si attende l’attivazione completa dei blocchi, il consiglio resta quello di non fornire mai dati personali o bancari al telefono e di utilizzare app di filtro per ridurre le chiamate indesiderate.