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Esplosione devastante, il racconto drammatico della madre del bimbo ferito: “Mio figlio, una torcia”

Pubblicato: 30/06/2025 12:06

Un’esplosione devastante, un incendio nella notte e l’intero quartiere svegliato dal terrore. Alle 3:15 di questa mattina un boato ha squarciato la quiete in via Nizza 389, a Torino, provocando il crollo di parte di un edificio e innescando un violento rogo. Le fiamme si sono rapidamente propagate, coinvolgendo almeno due appartamenti e costringendo i residenti a una fuga improvvisa. La tragedia ha causato la morte di Jacopo Peretti, 35 anni, e il ferimento di cinque persone, tra cui due bambini.

Il bilancio, ancora provvisorio, è drammatico: oltre alla vittima, un ragazzo di 12 anni è in terapia intensiva con ustioni sul 30% del corpo, mentre una bambina di sei anni è stata colpita dal crollo di un muro. Entrambi sono ricoverati al Regina Margherita. Altri tre adulti, due uomini e una donna, sono stati trasportati al CTO: le loro condizioni sono meno gravi, con prognosi comprese tra i 7 e i 21 giorni.

Dopo ore di ricerche tra le macerie, i vigili del fuoco hanno trovato il corpo senza vita di Jacopo Peretti poco prima di mezzogiorno. Inutili le speranze che potesse trovarsi altrove. “La sua macchina è parcheggiata qui, ma il telefono è spento”, aveva detto all’alba il proprietario dell’appartamento. La madre della vittima è stata informata sul posto. Al momento, le autorità segnalano anche una persona ancora dispersa.

Le cause dell’esplosione sono in fase di accertamento, ma le prime ricostruzioni parlano di una deflagrazione avvenuta nella mansarda al quarto e ultimo piano del palazzo. Otto squadre dei vigili del fuoco sono ancora sul posto per lo spegnimento degli ultimi focolai e per la messa in sicurezza dell’intero stabile, il cui tetto è crollato. I calcinacci hanno danneggiato anche alcune auto parcheggiate in strada.

Particolarmente toccante la testimonianza di Mohamed Ragab, padre della bimba di sei anni ferita. “Ero al mercato, mi ha chiamato mia figlia di 17 anni dicendo che era scoppiato tutto e che c’era fuoco ovunque. La piccola è stata travolta da un muro e da un armadio. Ora è in ospedale e non si sveglia”. La sorella maggiore, in lacrime, ha raccontato di aver rimosso le macerie dalla sorellina: “Le ho tolto i mattoni di dosso, lei non rispondeva”.

La mamma del bimbo ferito ferito: “Mio figlio era una torcia”



Su Repubblica sono state pubblicate le testimonianze di alcune delle persone coinvolte, tra cui la madre del bimbo gravemente ustionato: “Mio figlio era avvolto dalle fiamme, era una torcia. Lo abbiamo portato in doccia per spegnerlo e siamo subito scappati. È stato un inferno, è successo tutto in tre minuti. Qualche istante in più e non saremmo riusciti a scappare”.

Il padre del ragazzo ha raccontato: “Mio figlio in fiamme e tutto attorno detriti. Proprio lui diceva “sto bruciando”. Ho sentito urlare dal piano di sopra “aiuto, aiuto”. Riuscivo a vedere attraverso il pavimento, il piano di sopra non c’era più, era rimasto solo un muro. Era praticamente tutto sfondato, pazzesco. solo dopo ho capito che le urla arrivavano dall’appartamento accanto a quello sopra il nostro, quindi dal quanto piano. L’armadio per l’esplosione gli sono finite addosso”. Ora il ragazzo è in via di guarigione: ““È sveglio ma sembra una mummia. È tutto fasciato dal collo fino ai piedi, la schiena completamente bruciata. Sul viso invece nulla. In quel momento ci diceva: “sto bruciando papà”. Sono stati fortunati lui e mia moglie, è tutto caduto addosso”.

La Protezione civile ha allestito un campo base nella scuola Umberto I, a pochi metri dal luogo dell’incendio, per accogliere le sei famiglie sfollate. Alcune di loro hanno raccontato i momenti successivi all’esplosione: “Abbiamo sentito un boato, poi le urla: ‘uscite, c’è fuoco!’”, ha detto una donna con un neonato in braccio. “Siamo vivi per miracolo”.

GTT ha inviato un autobus per offrire riparo temporaneo agli sfollati. Sul posto, oltre ai vigili del fuoco, sono intervenuti la Croce Rossa, il 118, la Protezione civile e la polizia scientifica. La zona resta isolata e sotto sequestro in attesa che le indagini facciano luce sull’origine dell’esplosione. Torino, ancora una volta, si sveglia sotto shock.

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Ultimo Aggiornamento: 30/06/2025 16:45

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