
Potrebbe essere il gesto finale di un padre amorevole o l’ultima scelta strategica di un sovrano consapevole del valore della Storia. Secondo quanto riportato dal Telegraph, re Carlo avrebbe già pianificato nel dettaglio le sue esequie, con un intento che va oltre il cerimoniale: ricomporre simbolicamente, e forse umanamente, la frattura tra i suoi figli William e Harry. E lo farebbe ponendo il duca di Sussex e la sua famiglia al centro del solenne rito funebre che lo accompagnerà verso l’eternità.
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Un gesto di riconciliazione nel cuore di Londra
Il sovrano, secondo fonti vicine a Palazzo, avrebbe disposto che nel giorno del suo addio il principe Harry cammini fianco a fianco con il fratello William, futuro re, in testa al corteo funebre che attraverserà le strade di Londra. Una scelta che riecheggia nel passato, nei ricordi ancora vividi del funerale della principessa Diana, ma che guarda anche avanti: a un possibile nuovo inizio. L’immagine dei due fratelli, oggi distanti, di nuovo insieme in un momento tanto carico di significato, potrebbe diventare il simbolo di un ritorno all’unità.
Harry al centro del rito, con Meghan e i figli
Ma il progetto del re va oltre la semplice presenza. Re Carlo avrebbe espresso con chiarezza la volontà che il figlio minore, pur da tempo ai margini della famiglia reale, riacquisti un ruolo centrale nel contesto familiare e istituzionale, almeno in quell’occasione. Oltre a Harry, l’invito formale è stato esteso anche a Meghan Markle e ai figli Archie e Lilibet. A loro è stata offerta la possibilità di partecipare sia alla cerimonia pubblica nell’Abbazia di Westminster, sia a quella più riservata nella Cappella di San Giorgio, a Windsor.
La presenza dei Sussex è prevista anche alla veglia privata a Westminster Hall, accanto agli altri membri senior della famiglia reale. I bambini del principe Harry saranno inclusi nei momenti ufficiali, se i genitori decideranno di portarli: una scelta che segnerebbe un’apertura importante verso la nuova generazione e una volontà di inclusione autentica.

Sicurezza garantita nonostante le frizioni passate
Nonostante le passate dichiarazioni di Harry, che aveva più volte affermato di non voler tornare nel Regno Unito senza adeguata protezione della polizia, per questa occasione scatterebbero automaticamente le misure di sicurezza ufficiali, come già accaduto per il funerale della regina Elisabetta II. L’evento, come ogni grande momento nella vita della monarchia britannica, è stato pianificato nei minimi dettagli sotto il nome in codice “Operation London Bridge“.
Il protocollo sarà in parte simile a quello seguito nel 2022 per la sovrana defunta, ma con modifiche volute da Carlo: il re ha richiesto un funerale più sostenibile, in linea con il suo impegno storico per la tutela ambientale, e ha stabilito che il periodo di lutto duri al massimo 11 giorni, riducendo così il tempo rispetto ai dodici osservati in occasione della morte della madre.
Un’eredità umana oltre quella istituzionale
In un momento che segnerà profondamente la storia della famiglia reale britannica, Carlo sembra determinato a lasciare non solo un’eredità istituzionale, ma anche profondamente umana. Con questo gesto, che unisce simbolismo e affetto, il re tenta di rimettere insieme i pezzi di una famiglia divisa da scelte personali e divergenze ormai note all’opinione pubblica mondiale.

«Se la famiglia deve ricomporsi, succederà quel giorno», sembra sussurrare re Carlo attraverso il linguaggio dei riti e delle volontà testamentarie. Forse è proprio questa la vera ambizione del sovrano: non soltanto essere ricordato come monarca, ma come padre, capace di spegnere le tensioni nel momento più solenne della sua esistenza.
Un funerale come simbolo di pace
Nel suo ultimo atto pubblico, Carlo sembra voler consegnare al mondo non solo una cerimonia impeccabile, ma un messaggio di pace, dentro e fuori i confini di Buckingham Palace. Mentre il popolo renderà omaggio a un re, due fratelli – William e Harry – potrebbero trovare l’occasione per riconoscersi di nuovo come tali. E, forse, ricominciare.
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