
Il profumo del mare, il teatro Ariston, i fiori e la città intera in festa: per decenni sono stati il cuore e l’immagine del Festival di Sanremo. Ma ora quella cartolina rischia di finire in un cassetto. La Rai, stanca dei continui bracci di ferro con il Comune ligure, sta valutando seriamente di trasferire il Festival altrove. Non nel 2026, ma a partire dal 2027. E se sarà addio, sarà definitivo.
Tira e molla economico, la Rai verso lo strappo
A far precipitare i rapporti sarebbe stata una richiesta economica eccessiva da parte dell’amministrazione cittadina. Non solo più risorse, ma anche una fetta degli introiti pubblicitari, secondo quanto riportato da Il Messaggero. Una richiesta che ha fatto saltare i nervi in viale Mazzini, dove si sta prendendo atto che il marchio Sanremo vale più della città stessa. E che, se unito al potere dell’industria discografica, il Festival può essere portato ovunque, spendendo meno e – forse – guadagnando di più.

Non solo Sanremo: l’ipotesi di un festival itinerante
Lo scenario più dirompente è anche il più innovativo: trasformare il Festival in una kermesse itinerante. Un progetto in cantiere da tempo, che assumerebbe valore simbolico e commerciale. Nessun vincolo geografico, ma una formula capace di adattarsi, ogni anno, a una località diversa, con un palcoscenico che cambia ma resta fedele allo spirito della manifestazione.
Sorrento, Viareggio, Rimini e l’adriatica: le ipotesi sul tavolo
Tra le candidature alternative, emerge Sorrento, evocativa e suggestiva, con quella terrazza affacciata sul Golfo di Napoli che ispirò Caruso di Lucio Dalla. Il legame con la musica c’è, l’atmosfera anche. La Rai starebbe valutando seriamente la cittadina campana, che ha il mare, la bellezza e l’identità, senza essere una metropoli né una capitale artistica. E soprattutto: è più accessibile rispetto a Sanremo.

Resta in corsa anche Viareggio, che unisce infrastrutture, mare e appeal turistico. E poi c’è l’Adriatico, con nomi come Rimini, Senigallia o persino il Gargano pugliese. La Regione Emilia-Romagna, dicono i ben informati, sarebbe pronta a sbloccare fondi importanti pur di riportare in patria il festival più amato dagli italiani.
Torino e l’orgoglio Rai: ipotesi simbolica, ma poco marina
Più defilata, ma ancora presente, l’opzione Torino, dove la Rai è nata e dove si è svolto con successo l’Eurovision 2022. Ma il Festival, pur andandosi in scena d’inverno, ha bisogno del mare. La Rai vuole una sede che abbia odore di sale, luce da cartolina, ma che non sia nel giro dei grandi concerti estivi. Sanremo era questo. E ora si cerca un nuovo Sanremo, senza Sanremo.