
«Blu come il manto della Madonna, con le dodici stelle delle tribù d’Israele disposte in cerchio». Così il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani ha voluto reinterpretare la bandiera dell’Unione europea, pubblicando sui social una personale lettura simbolica del vessillo comune ai 27 Paesi membri. La sua dichiarazione, pubblicata in occasione del 40esimo anniversario dell’adozione ufficiale da parte della Comunità europea, ha innescato una polemica immediata, trasformandolo in protagonista involontario di una bufera social.
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La dichiarazione del ministro nel giorno dell’anniversario
Il 28 e 29 giugno del 1985, il Consiglio europeo – cioè la riunione dei capi di Stato e di governo – adottava la bandiera europea come simbolo ufficiale della Comunità, poi divenuta Unione. Per celebrarne l’anniversario, Tajani ha scritto: «Quarant’anni fa i leader europei scelsero la bandiera comune dell’Europa». A seguire, ha spiegato il senso degli elementi grafici secondo una visione personale: «Simbolo dei nostri valori di libertà, delle nostre radici giudaico-cristiane».
Un’interpretazione già riproposta in passato
Non è la prima volta che il leader di Forza Italia attribuisce alla bandiera un significato religioso. In precedenza, aveva affermato che le dodici stelle rappresentano «le tribù di Israele» e che l’azzurro dello sfondo richiamerebbe «il manto della Vergine». Una posizione che sembrava rispondere anche ad alcune critiche politiche provenienti da ambienti più euroscettici, come quelle del generale Roberto Vannacci, che aveva sostenuto che «l’Ue ha un problema di identità» e che la bandiera «non rappresenta nulla». Altri, come il senatore leghista Roberto Borghi, avevano chiesto addirittura di rimuovere l’obbligo di esposizione del vessillo europeo negli uffici pubblici.
Quarant’anni fa i leader europei scelsero la bandiera comune dell’Europa. Blu come il manto della Madonna, con le 12 stelle delle tribù d’Israele disposte in cerchio. Un simbolo dei nostri valori di libertà, delle nostre radici giudaico-cristiane. pic.twitter.com/kEzKioTHe2
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) June 29, 2025
Origini istituzionali della bandiera europea
Al di là delle interpretazioni personali, la bandiera dell’Unione europea è in realtà un lascito del Consiglio d’Europa, organismo internazionale che si occupa di diritti umani e che include anche Paesi esterni all’Ue. La bandiera venne adottata per la prima volta l’8 dicembre 1955, e solo trent’anni dopo fu accolta come emblema ufficiale dell’allora Comunità europea.
Il disegno è noto: dodici stelle dorate disposte in cerchio su fondo blu. Ma il senso attribuito dagli organi europei è privo di connotazioni religiose esplicite. Secondo il sito ufficiale dell’Unione europea, le stelle «rappresentano gli ideali di unità, solidarietà e armonia tra i popoli d’Europa», mentre il cerchio simboleggia unità. Il numero dodici non è legato al numero dei Paesi membri, ma è stato scelto per la sua valenza simbolica di perfezione e completezza.
Un’origine che include suggestioni ma non certezze
Il Consiglio d’Europa, nella sua pagina istituzionale, offre una descrizione leggermente più ampia, facendo riferimento anche a elementi della tradizione cristiana, come gli apostoli o i figli di Giacobbe, ma inserendoli in un contesto più vasto, che comprende anche riferimenti pagani: dalle fatiche di Ercole ai mesi dell’anno. Nessun accento dogmatico, dunque, ma una stratificazione simbolica che cerca di mantenere neutralità e universalità.
L’interpretazione avanzata da Tajani sembrerebbe basarsi su quanto dichiarato in seguito dal designer della bandiera, Arsene Heitz, che in un’intervista del 2004 al The Economist avrebbe raccontato di essersi ispirato a un passaggio dell’Apocalisse di Giovanni (12:1): «Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle».

Nessuna conferma ufficiale nei documenti Ue
Tuttavia, né il Trattato sull’Unione europea, né altri documenti ufficiali ne confermano tale simbologia religiosa. La linea delle istituzioni europee resta legata a un’idea di pluralismo culturale e inclusività, che esclude riferimenti espliciti a una sola tradizione. La scelta dei dodici elementi dorati, come il fondo blu, risponde a criteri simbolici ma laici, proprio per rappresentare un’identità comune al di là delle diversità confessionali.
Tajani al centro della polemica online
Le reazioni non si sono fatte attendere. La visione espressa dal vicepremier ha alimentato reazioni accese sui social, in particolare tra chi vede nell’Unione europea un progetto profondamente secolare e non confessionale. Tajani si è così ritrovato, ancora una volta, al centro di un confronto tra diverse visioni dell’identità europea: da un lato quella radicata nella tradizione religiosa e dall’altro quella costruita sui valori comuni laici.
Nel cuore di questo confronto, resta il simbolo: una bandiera blu, con dodici stelle d’oro in cerchio. Semplice, essenziale, ma capace ancora di suscitare interpretazioni e divisioni. Proprio come l’Europa che intende rappresentare.