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Alluvione in Valle d’Aosta, Bonelli accusa il governo: “Non è stato fatto nulla”

Pubblicato: 01/07/2025 11:40
Alluvione Valle Aosta Bonelli

L’ondata di maltempo che sta investendo il Piemonte e la Valle d’Aosta si trasforma rapidamente in un terreno di scontro politico, dove le accuse e le polemiche si rincorrono senza sosta. Tra frane, esondazioni e danni al territorio, la colpa sembra essere sempre e comunque del governo di centrodestra, secondo quanto denunciato dai Verdi italiani. La crisi climatica, ormai riconosciuta come un’emergenza globale, viene usata come lente per interpretare ogni evento meteorologico estremo e, allo stesso tempo, come pretesto per accusare l’esecutivo attuale di incapacità nella gestione dei problemi ambientali.
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Il deputato Angelo Bonelli, esponente di Alleanza Verdi Sinistra e co-portavoce nazionale di Europa Verde, non risparmia dure critiche all’attuale governo, sottolineando come la situazione nelle zone colpite dal maltempo, in particolare in aree montane come Cogne, sia rimasta invariata o addirittura peggiorata rispetto a dodici mesi fa. Bonelli denuncia con forza la mancanza di un piano strutturale per l’adattamento ai cambiamenti climatici, e accusa la ministra Santanchè di superficialità, rimarcando come l’unica proposta reale in risposta alle emergenze ambientali sia stata quella di realizzare eliporti per turisti, una soluzione giudicata distante dalle esigenze reali dei territori.

Danni e emergenze sul territorio

Le conseguenze del maltempo si fanno sentire in modo drammatico. In particolare, a Bardonecchia, i Vigili del Fuoco di Torino hanno recuperato il corpo senza vita di un uomo disperso a causa delle avverse condizioni meteorologiche. Le forti piogge hanno causato l’esondazione del Rio Frejus, che ha riversato una colata di fango su vaste aree, replicando così una situazione già vissuta nell’agosto del 2023, con ingenti danni a infrastrutture e abitazioni. Per motivi di sicurezza, il sindaco di Bardonecchia, Chiara Rossetti, ha emesso un’ordinanza che ha istituito una zona rossa lungo il corso del torrente, vietando l’accesso ai residenti per prevenire ulteriori rischi.

In Valle d’Aosta la situazione non è meno grave: due smottamenti hanno interrotto la strada regionale 47, che collega il centro di Cogne al fondovalle, isolando di fatto alcune zone. In questo contesto, i pompieri hanno portato in salvo diverse persone rimaste intrappolate in un’automobile bloccata da una frana tra il ponte di Chevril e Vieyes. La difficoltà di accesso e la fragilità del territorio mettono in evidenza quanto sia urgente intervenire con misure di messa in sicurezza e prevenzione.

La gestione politica dell’emergenza

La controversia politica si infiamma soprattutto sul tema della prevenzione e della gestione del territorio. Mentre i Verdi puntano il dito contro il governo, chiedendo un piano strutturale per il contrasto agli eventi estremi, emerge una forte tensione anche sulle responsabilità passate. Il deputato Bonelli, infatti, omette di ricordare che la sua parte politica ha avuto un ruolo di governo per oltre un decennio, senza che venissero adottate misure sufficienti per affrontare la crisi climatica.

Le dichiarazioni dei Verdi evidenziano una doppia difficoltà: da una parte, la necessità di un rinnovo delle infrastrutture in chiave ecologica e resiliente; dall’altra, la sfida di convincere l’opinione pubblica della serietà delle proposte, evitando che le emergenze climatiche diventino solo motivo di scontro politico fine a se stesso.

Il futuro delle aree montane e la sfida climatica

Le zone montane di Piemonte e Valle d’Aosta rappresentano un territorio particolarmente vulnerabile agli eventi estremi, a causa della conformazione geologica e della fragilità idrogeologica. Frane, alluvioni e dissesti rappresentano una minaccia continua per le comunità locali, che chiedono soluzioni efficaci e immediate.

L’episodio recente, che ha causato vittime e gravi disagi, non può essere ignorato né strumentalizzato. Serve un approccio pragmatico, che sappia coniugare la tutela ambientale con lo sviluppo sostenibile, attraverso investimenti mirati e una strategia di lungo termine che metta al centro la sicurezza delle persone e la salvaguardia del territorio.

In questo quadro, la politica deve assumersi la responsabilità di guidare il cambiamento, lavorando con competenza e concretezza per affrontare una crisi climatica che non è più solo un rischio futuro, ma una realtà già presente e urgente.

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