
Il procuratore Gregorio Capasso ha chiesto al tribunale di Tempio Pausania una condanna a nove anni di carcere per Ciro Grillo, figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, e per i suoi amici Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia. I quattro sono accusati di violenza sessuale di gruppo, un reato che risale alla notte del 17 luglio 2019. Secondo il procuratore, le attenuanti generiche potrebbero essere concesse, ma la gravità dei fatti merita comunque una pena significativa di 9 anni per tutti.
La versione degli imputati e le prove del caso
Il procuratore Capasso ha definito come «incompatibile con la logica e le risultanze processuali» la versione degli imputati, secondo cui la ragazza sarebbe stata consenziente durante l’atto sessuale. «Lei non poteva esprimere consenso» ha sottolineato il procuratore, spiegando che la ragazza era in stato di ubriachezza, e pertanto aveva una ridotta capacità di difesa. La sua testimonianza è stata ritenuta «attendibile» dall’accusa. Durante il processo, il procuratore ha fatto notare che il comportamento di Francesco Corsiglia era particolare, in quanto secondo la versione degli imputati, egli sarebbe stato il primo ad avere un rapporto con la ragazza, per poi addormentarsi. Invece, secondo l’accusa, anche lui avrebbe partecipato alla violenza.

Durante l’udienza, Ciro Grillo ha chiesto la parola prima che il procuratore iniziasse la requisitoria. In lacrime, ha dichiarato: “A dicembre sarò papà e vorrei esserci per mia figlia”. Ha anche sottolineato di aver creduto nella giustizia, aggiungendo che si è laureato in giurisprudenza e che ora è un avvocato praticante. La sua dichiarazione in aula ha mostrato un lato umano e vulnerabile, ma la gravità delle accuse a suo carico resta una questione cruciale.
Le testimonianze e i dettagli del caso
In quella casa di vacanza a Cala di Volpe, dove si è consumata la violenza, c’erano anche altre due ragazze, Silvia e Roberta. Mentre Silvia ha subito le violenze, Roberta è stata trovata addormentata sul divano, ma ha anch’essa presentato una denuncia contro gli imputati. Durante le indagini, sono state trovate immagini compromettenti sui telefonini degli imputati che li mostrano in atteggiamenti sessuali vicino a Roberta, mentre dormiva.
Il tono del procuratore e la conclusione della requisitoria
Nel concludere la sua requisitoria, Capasso ha parlato della difficoltà emotiva che ha accompagnato questo caso: “Ci sono sei ragazzi coinvolti, due ragazze che hanno subito quello che hanno subito, e quattro ragazzi che vivono una situazione drammatica”. L’intero processo è stato complicato dal coinvolgimento emotivo delle parti, ma il procuratore ha sottolineato che, nonostante le emozioni, la giustizia deve prevalere sulla commozione.