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Cruciani attacca Ilaria Salis: “Critica le nozze di Bezos, ma vende il suo libro su Amazon”

Pubblicato: 01/07/2025 10:01
Cruciani Ilaria Salis Bezos

Nell’ultima puntata de La Zanzara, il conduttore Giuseppe Cruciani ha scelto di indirizzare un attacco diretto e senza mezzi termini a Ilaria Salis, ora europarlamentare eletta con Alleanza Verdi e Sinistra. Il pretesto? Una contraddizione che, secondo Cruciani, racconta molto di più dell’intera sinistra italiana: la dura critica della Salis alle nozze del fondatore di Amazon Jeff Bezos, celebrate a Venezia, seguita dalla promozione del proprio libro sulla stessa piattaforma di e-commerce.
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La critica alle nozze veneziane del miliardario americano

Ilaria Salis aveva duramente contestato il matrimonio di Jeff Bezos nel capoluogo veneto, evento che aveva acceso il dibattito pubblico per la sua ostentazione di ricchezza e la militarizzazione della città. La parlamentare, da sempre schierata su posizioni ambientaliste e anti-globalizzazione, non ha risparmiato giudizi al vetriolo nei confronti del patron di Amazon e della classe politica e imprenditoriale che ha partecipato alla cerimonia.

Cruciani

Eppure, come ha fatto notare Cruciani, lo stesso libro della Salis è in vendita proprio su Amazon, la piattaforma simbolo di quel capitalismo globale che la deputata dice di voler combattere. Una contraddizione che il giornalista ha usato per smontare non solo la coerenza della parlamentare, ma anche l’integrità dell’intera area politica che rappresenta.

L’attacco di Cruciani si estende alla sinistra italiana

Non solo la Salis, però, è finita nel mirino del conduttore radiofonico. Il suo intervento ha allargato il tiro verso tutti i rappresentanti della sinistra italiana che si sono espressi contro le nozze veneziane del miliardario statunitense. Un attacco che mira a evidenziare, secondo Cruciani, l’ipocrisia diffusa di un certo modo di fare politica: contestare pubblicamente il sistema e contemporaneamente beneficiarne a livello personale.

“È il classico doppio binario della sinistra radical chic”, ha tuonato Cruciani ai microfoni, sottolineando come questi atteggiamenti contribuiscano a creare una distanza crescente tra rappresentanti politici e cittadini comuni.

Il caso del Gay Pride di Budapest e la giustificazione social

Ma l’attacco alla parlamentare non si ferma alla polemica su Amazon. Giuseppe Cruciani ha voluto sottolineare un’altra presunta incoerenza della Salis, ovvero l’assenza alla parata del Gay Pride di Budapest, un evento simbolico, tanto più per chi – come lei – si batte per i diritti civili e le libertà individuali.

Nonostante le dichiarazioni di intenti, alla manifestazione erano presenti Elly Schlein e Carlo Calenda, ma non Ilaria Salis. La sua assenza, tuttavia, è stata giustificata con un messaggio pubblicato sui social. “Io purtroppo non potrò essere a Budapest oggi”, ha scritto la Salis su Facebook. “Come sapete, è in corso la procedura sulla richiesta di revoca della mia immunità parlamentare, avanzata dal regime ungherese. Temo ritorsioni e strumentalizzazioni, non solo contro di me, ma anche contro chi si trova in una condizione oggi molto più vulnerabile”.

Una dichiarazione che ha suscitato nuove polemiche. Non tanto per il contenuto, quanto per la percezione di un uso strumentale della propria posizione politica. Nel suo post, Salis ha aggiunto: “Il mio pensiero più affettuoso va a Maja, persona non binaria rinchiusa in un carcere che tenta di calpestarne l’identità, governarne il corpo, annientarne la mente”. Un messaggio di vicinanza, ma che, secondo i critici, non basta a giustificare l’assenza da un evento così centrale nella battaglia per i diritti LGBTQ+.

Una questione di coerenza politica

Al centro delle critiche di Giuseppe Cruciani non c’è solo Ilaria Salis, ma un intero modo di concepire la rappresentanza politica. Per il giornalista, episodi come questi minano la credibilità di chi si presenta come difensore dei più deboli e paladino delle cause progressiste. L’uso di Amazon per promuovere le proprie opere dopo averne criticato il fondatore, l’assenza da una manifestazione LGBT giustificata da motivazioni politiche: tutto concorre a dare l’immagine di una sinistra che predica bene ma razzola male.

In un’epoca in cui la coerenza è diventata una delle richieste principali dell’elettorato, episodi come questo non fanno altro che alimentare il cinismo verso la politica. E Cruciani, da sempre attento nel cogliere le contraddizioni dei suoi interlocutori, non ha perso l’occasione per mettere sotto la lente un caso emblematico.

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Ultimo Aggiornamento: 01/07/2025 11:41

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