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“Lì la firma dell’assassino”. Garlasco, nuovo colpo di scena: 4 impronte e la soluzione del caso

Pubblicato: 01/07/2025 12:38

Il caso di Chiara Poggi, giovane laureata tragicamente uccisa nella sua casa di Garlasco il 13 agosto 2007, continua a far discutere. La scoperta del corpo da parte del fidanzato, Alberto Stasi, diede il via a una serie di processi e indagini che hanno affascinato e diviso l’opinione pubblica italiana.

Dopo iniziali assoluzioni, la condanna definitiva di Stasi nel 2015 ha segnato una svolta nel caso, ma non ha messo fine alle polemiche. Il dibattito si è riacceso grazie alle dichiarazioni dell’avvocato Antonio De Rensis, che ha denunciato errori e omissioni nell’inchiesta.

Dubbi sulle indagini

Durante una recente apparizione televisiva su Rai 3, De Rensis ha messo in luce gravi lacune nell’analisi delle prove, in particolare riguardo alle impronte trovate sul pigiamino di Chiara. “Le quattro impronte sul pigiamino di Chiara avrebbero consentito di risolvere il caso in poche ore“, ha dichiarato, definendole la “firma dell’assassino” mai adeguatamente esaminata.

L’avvocato ha accusato anche una cattiva gestione della scena del crimine, con il corpo voltato e immerso nel sangue dopo i rilievi. “Chi ha commesso questo dovrebbe o tacere, o andare davanti a una telecamera e dire: è stato commesso un errore determinante”, ha espresso con forza, sottolineando l’assenza di scuse per gli errori compiuti.

Nuove analisi e speranze

Un nuovo incidente probatorio potrebbe riaprire il caso, con i genetisti pronti a esaminare le tracce genetiche il 4 luglio. De Rensis si è detto ottimista: “Dopo 18 anni possono emergere tracce di DNA“. Mentre Stasi ha collaborato con le indagini, l’attuale sospettato avrebbe ostacolato le verifiche, rifiutando di fornire il proprio DNA.

chi è avvocato antonio de renis alberto stasi

De Rensis sostiene che il sistema giudiziario debba sempre permettere nuove indagini, anche dopo una condanna definitiva. “Non esistono uomini intoccabili. La giustizia si fonda anche sulla capacità di ammettere un errore e rimediare”, ha concluso, lasciando aperta la possibilità che la verità completa sulla morte di Chiara Poggi debba ancora emergere.

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