
È stato arrestato ieri il giornalista Mario De Michele, accusato di estorsione nei confronti di Angelo Brancaccio, ex sindaco di Orta di Atella, in provincia di Caserta, ed ex consigliere regionale. L’intervento è stato condotto dai carabinieri di Marcianise, che hanno bloccato De Michele subito dopo aver ricevuto la prima tranche di una presunta somma estorsiva da 10mila euro. In tasca aveva già 5mila euro in contanti, appena incassati.
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L’indagine è stata coordinata dalla Procura di Napoli Nord, con la direzione della pm Maria Carmen Quaranta, e ha preso il via a seguito della denuncia presentata da Brancaccio. Secondo la ricostruzione investigativa, l’incontro decisivo è avvenuto in una struttura privata con piscina situata a Succivo, dove era stato organizzato lo scambio di denaro. De Michele sarebbe stato arrestato in flagranza di reato, nel momento stesso in cui riceveva i soldi dal politico, sotto il controllo dei militari già appostati nella zona.
La dinamica del presunto ricatto
Le indagini condotte dagli inquirenti delineano uno scenario in cui De Michele avrebbe sfruttato la conoscenza personale con Brancaccio, risalente a diversi anni, per esercitare una presunta forma di pressione. La richiesta sarebbe stata chiara: 10mila euro, da corrispondere in due tranches. L’accordo sarebbe stato raggiunto per la consegna dei primi 5mila euro, proprio nel luogo in cui è scattata l’operazione dei carabinieri.
Non sono ancora noti i dettagli esatti del contenuto ricattatorio. Tuttavia, le autorità parlano di una vicenda che sarebbe stata condotta con modalità ben precise, culminate in un incontro monitorato passo dopo passo dagli investigatori dell’Arma, che avrebbero documentato ogni fase del contatto.

Un passato segnato da falsi attentati
Il nome di Mario De Michele era già noto agli inquirenti per una vicenda clamorosa risalente al 2019, quando il giornalista aveva denunciato di essere stato oggetto di un attentato a colpi d’arma da fuoco. Aveva raccontato che la sua auto era stata presa di mira con diversi spari, circostanza che gli aveva garantito la tutela da parte delle forze dell’ordine.
Ma le indagini successive avevano svelato tutt’altro: l’episodio era stato simulato, e De Michele era finito sotto processo con accuse pesanti. Secondo la ricostruzione dell’accusa, sarebbe stato lui stesso a sparare contro la propria abitazione e l’auto, utilizzando una pistola Glock calibro 9×21, detenuta illegalmente. Il procedimento si è chiuso nel 2022 con un patteggiamento: 3 anni e dieci mesi di reclusione per i reati di falso, detenzione illegale di arma, calunnia e simulazione di reato.

Attività giornalistica e sospensione dall’Ordine
A seguito di questi eventi, De Michele era stato sospeso dall’Ordine dei giornalisti, ma una volta terminato il periodo di sospensione, aveva ripreso l’attività, tornando a firmare articoli sul sito Italianotizieonline (in precedenza noto come Campania Notizie). Nei suoi scritti si presentava anche come cronista parlamentare, titolo che però, stando agli accertamenti dei carabinieri, non corrispondeva al vero.
La ripresa dell’attività giornalistica non aveva dunque interrotto il rapporto con le dinamiche oscure già emerse nel passato recente. Il nuovo arresto rappresenta un ulteriore colpo alla sua credibilità e mette nuovamente al centro dell’attenzione la figura di un professionista già pesantemente compromesso agli occhi dell’opinione pubblica e degli organismi di categoria.