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Spagna, un arresto ai vertici del Psoe. Governo Sanchez a rischio: “Può cadere”

Pubblicato: 01/07/2025 08:42
Spagna arresto Psoe Sanchez

Un terremoto politico scuote profondamente la scena spagnola, con effetti che rischiano di ripercuotersi ben oltre i confini nazionali. La crisi, innescata da uno sviluppo giudiziario inatteso, sta incrinando gli equilibri già fragili di una maggioranza che appariva compatta solo sulla carta. Gli alleati iniziano a sfilarsi, e l’aria di resa dei conti interna si fa sempre più pesante.

La svolta è arrivata con un nome e un volto noti ai vertici della politica iberica, una figura centrale della macchina di partito, improvvisamente caduta sotto il peso di un’inchiesta esplosiva.

Una scossa politica senza precedenti ha colpito il governo di Pedro Sánchez, travolto dalla nuova ondata di arresti legati a uno dei più gravi scandali di corruzione degli ultimi anni. Il fermo dell’ex segretario organizzativo del Psoe, Santos Cerdán, segna un punto di non ritorno per il centrosinistra spagnolo. Il movimento Sumar, alleato di governo, ha già preso le distanze, decretando la “fine del sanchismo” con parole che suonano come una condanna: «Cada chi deve cadere».
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Il ruolo centrale di Santos Cerdán nell’inchiesta

Secondo quanto emerge dall’ordinanza del giudice Leopoldo Puente della Corte Suprema, Cerdán avrebbe avuto un ruolo «certamente di primo piano» in una rete di tangenti che ruotava attorno a contratti pubblici pilotati. L’accusa parla di corruzione, organizzazione criminale e traffico di influenze. Le indagini si sono concentrate su una commessa del valore di 500 milioni di euro assegnata dal ministero dei Trasporti alla Acciona Construcción, attraverso agenzie dipendenti, in cui secondo i magistrati l’unico in grado di “negoziare con i pagatori” era proprio Cerdán.

La tangente? Il 10% dell’appalto, suddiviso tra Cerdán, Koldo García e l’ex ministro José Luis Ábalos, come suggeriscono le intercettazioni ambientali registrate nell’abitazione di García. Il giudice ha escluso ogni possibilità di libertà su cauzione, stimando il bottino delle attività illecite in oltre 5 milioni di euro. Nell’ordinanza si citano inoltre pericoli concreti di fuga, inquinamento delle prove e coercizione di testimoni.

La difesa incerta e le dimissioni tardive

Cerdán, che si era dimesso il 12 giugno, si è presentato dinanzi alla Corte Suprema senza negare le registrazioni. Si è limitato a dichiarare di «non ricordare» quelle conversazioni o di ritenerle «incomplete o estrapolate dal contesto». Una linea difensiva giudicata debole dagli inquirenti e che ha ulteriormente aggravato la sua posizione.

Le reazioni politiche: Sánchez in bilico

Lo stesso Pedro Sánchez ha commentato l’arresto con freddezza: «Il partito ha già fatto quello che doveva fare, ora è il momento di fare giustizia». Una dichiarazione che non ha convinto né placato le polemiche. Il premier, già finito nel mirino per gli scandali che hanno coinvolto la moglie Begoña Gómez e il fratello David Sánchez, ora si ritrova isolato, con i partner di governo in allarme e l’opposizione sul piede di guerra.

A chiedere a gran voce elezioni anticipate è la segretaria generale del Partito popolare, Cuca Gamarra: «Se il sanchismo va in prigione, è ora di dare la parola agli spagnoli, di sciogliere il Parlamento». Sulla stessa linea il leader del partito, Alberto Núñez Feijóo, che invoca direttamente le dimissioni del premier: «La persona che Sánchez ha personalmente confermato come suo numero 3 sei mesi fa andrà in prigione. Se questo non merita dimissioni ed elezioni, è perché manca qualsiasi senso della realtà».

Il futuro del governo spagnolo

Con l’alleato Sumar che prende le distanze e l’ombra lunga di altri procedimenti giudiziari in corso, la leadership di Pedro Sánchez appare sempre più fragile. Lo scandalo potrebbe mettere fine all’esperienza del suo esecutivo, già logorato da una serie di vicende giudiziarie e da un crescente malcontento interno.

La caduta di Santos Cerdán rappresenta molto più di un episodio isolato: segna un punto di svolta nella politica spagnola, che si avvia verso una possibile crisi istituzionale. Le prossime settimane saranno decisive per comprendere se il premier potrà resistere alla tempesta o se, come molti già auspicano, verrà costretto a restituire la parola agli elettori spagnoli.

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Ultimo Aggiornamento: 01/07/2025 10:13

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