
Rivelazioni sorprendenti scuotono l’indagine sull’omicidio di Pierina Paganelli. L’investigatore privato Ezio Denti, attivo nel caso da mesi, ha contestato una delle principali ipotesi degli inquirenti: il presunto movente passionale di Louis Dassilva. Denti, con dichiarazioni decise e un’azione formale in procura, afferma che tra Dassilva e Manuela Bianchi non ci fosse alcun legame amoroso, quindi nessun motivo passionale per l’omicidio della suocera di Manuela. “Non ci sarebbe stato nessun amore tra loro”, ha dichiarato Denti, smontando così la pista principale.
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Ezio Denti e il suo intervento pubblico
Denti è intervenuto anche nel programma “Pomeriggio 5”, spiegando di aver dovuto presentare un esposto per essere ascoltato dai magistrati. “Avevo fatto istanza di essere sentito giorni fa in procura, quest’istanza è rimasta inevasa e a quel punto ho dovuto fare un esposto”, ha raccontato Denti, sottolineando come solo grazie a questa azione sia riuscito a fornire la sua versione sugli eventi.

Conversazioni che svelano nuove verità
Un elemento chiave del ragionamento di Denti è una conversazione tra Dassilva e Bianchi, registrata il 23 ottobre, tre settimane dopo l’omicidio. Secondo Denti, questa conversazione dimostra l’assenza di un legame sentimentale. “Manuela si spinge nei confronti di lui, chiedendo se fosse innamorato o meno, e lui risponde sempre in modo fermo, dicendo ‘no, non sono innamorato, ti stimo, ti voglio bene, stiamo bene insieme, ma non lascerei mai la mia famiglia, mia moglie e il mio lavoro per te’”, ha evidenziato Denti, mettendo in discussione l’idea di un delitto per amore.

Nuove sospetti emergono
Non limitandosi a scagionare Dassilva, Denti ha suggerito una nuova pista: l’assassino potrebbe essere tra i residenti del condominio della vittima. “Io non posso sapere chi è stato”, ha premesso, ma ha aggiunto: “Se gli inquirenti dicono che quella è una mano maschile, e i maschi sono due, se io dovessi togliere Louis, ritengo che Loris (Bianchi, ndr) potrebbe essere responsabile”. Questa ipotesi ha riacceso il dibattito sulla dinamica del delitto.

A rafforzare la posizione di Denti è anche l’indebolimento di una prova chiave contro Dassilva: la registrazione della cam3, inizialmente cruciale per gli investigatori, potrebbe non essere così conclusiva. Secondo una recente perizia, l’uomo ripreso nel video potrebbe non essere Dassilva. “Ora dobbiamo pensare che un uomo abbia ucciso una donna con 29 coltellate per nascondere un rapporto passionale? Ma io non posso crederci, per quale motivo?”, si interroga Denti, lasciando aperta una questione che continua a scuotere le fondamenta di un caso sempre più complesso.