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“Appartiene a Sempio”. Garlasco, la scoperta tra i reperti di casa Poggi

Pubblicato: 02/07/2025 07:58

Una nuova pagina si apre nel misterioso caso dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007. L’indagine, già nota per la sua complessità, si arricchisce di un nuovo elemento: l’impronta numero 44, collegata ad Andrea Sempio, sta riscrivendo la storia di uno dei crimini più discussi degli anni Duemila in Italia.

Questa impronta di scarpa a righe nere verticali, precedentemente considerata “indefinibile”, è stata trovata sul muro delle scale che conducono alla tavernetta dove fu scoperto il corpo senza vita di Chiara. Ora, per la procura di Pavia, diventa un tassello cruciale nell’intricata analisi della scena del crimine.

Un nuovo sguardo ai dettagli

Il Ris di Cagliari ha riaperto il dossier, mettendo sotto la lente tre elementi fondamentali: l’impronta palmare 33, anch’essa attribuita a Sempio, l’impronta 44 e una traccia ematica 97F imputata all’aggressore. La loro disposizione racconta una storia di movimenti concatenati: mentre la mano destra si appoggia al muro sinistro, la scarpa lascia il suo segno.

Un’interpretazione che rafforza l’idea, sostenuta dall’avvocato di Alberto Stasi, Antonio De Rensis, della presenza di più persone sulla scena, ciascuna con un ruolo specifico. Una teoria che potrebbe cambiare radicalmente la direzione delle indagini.

Il mistero delle impronte

Ma il percorso investigativo si scontra con la mancanza di materiale genetico utilizzabile. Tra le cinquanta impronte rilevate nel 2007, nessuna ha fornito Dna comparabile. Anche l’impronta 10, ritenuta quella dell’assassino durante la fuga, non ha dato risultati utili.

Nonostante ciò, gli investigatori proseguono con tecniche avanzate nella speranza di collegare un altro nome a quello di Sempio. Un compito arduo, ma necessario per avvicinarsi alla verità.

Nuove scoperte nella casa di Chiara

All’interno dell’abitazione della vittima, sono state trovate tracce di Dna su vari oggetti: un piattino di plastica, un sacchetto dei rifiuti, e un sacchetto con cereali avanzati. Solo una cannuccia dell’Estathé ha rivelato il profilo genetico di Alberto Stasi, una conferma del suo racconto di aver cenato con Chiara la sera prima del delitto.

Il dettaglio, seppur significativo, passa in secondo piano rispetto all’attuale svolta investigativa, che punta tutto sulla rilettura delle impronte e delle dinamiche fisiche della scena del crimine.

Un confronto decisivo all’orizzonte

Parallelamente, la procura ha richiesto a Meta di recuperare eventuali post Facebook cancellati da Andrea Sempio a partire dal 2017. Una mossa che potrebbe aggiungere nuove tessere al puzzle.

Intanto, si attende con interesse l’incidente probatorio previsto per venerdì 4 luglio. Qui, i periti si confronteranno con gli esperti delle parti, tra cui i consulenti della famiglia Poggi e quelli di Sempio e Stasi. Un appuntamento che potrebbe cambiare nuovamente le carte in tavola su un caso che continua a dividere l’opinione pubblica italiana.

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