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“Nel giardino”. Ucciso e trovato senza testa, ritrovata dopo 17 anni: “Ora sappiamo chi è stato”

Pubblicato: 02/07/2025 18:57

Un mistero che per anni ha tormentato gli inquirenti potrebbe aver finalmente trovato una risposta. Una scoperta casuale, avvenuta a centinaia di chilometri di distanza dalla scena iniziale, ha riacceso i riflettori su uno dei casi più inquietanti rimasti irrisolti per quasi due decenni. Un ritrovamento in giardino, un vecchio sospetto, e un corpo senza volto ritornano improvvisamente d’attualità.

Il tassello mancante è stato rinvenuto in circostanze del tutto inaspettate: un oggetto sepolto sotto cemento, rimasto nascosto per anni, ha forse completato l’identità di un uomo ucciso con spietata violenza e abbandonato come se fosse un oggetto qualunque.

Una testa riemersa dopo 17 anni

Era il 21 febbraio 2008 quando il tronco di un cadavere decapitato venne ritrovato all’interno di un cartone, lasciato lungo una piazzola sull’autostrada del Brennero, nei pressi di Chiusa, in provincia di Bolzano. Le condizioni del corpo impedirono per anni di risalire alla sua identità. Nessun documento, nessun elemento utile: un caso destinato a diventare uno dei cold case più misteriosi dell’Alto Adige.

Ora, a distanza di 17 anni, la Procura di Bolzano ha reso noto di aver identificato il cadavere grazie a un ritrovamento avvenuto in Germania, nella cittadina di Sontheim an der Brenz. In quella località, un cranio umano è stato scoperto sotto lastre di cemento nel giardino di un’abitazione. A trovarlo è stato il nuovo proprietario della casa, che stava eseguendo lavori di manutenzione.

Il sospetto e le indagini

Secondo quanto emerso, l’abitazione era stata in passato di proprietà di Alfonso Porpora, un uomo di origini siciliane indicato ora come presunto autore del delitto. L’uccisione sarebbe avvenuta proprio in Germania, dove viveva anche la vittima. Il movente non è stato ancora chiarito, ma gli investigatori ritengono che si tratti di un omicidio a sfondo familiare: Porpora sarebbe stato suocero dell’uomo assassinato.

Le autorità attendono ora l’esame del DNA sul cranio per confermare in modo definitivo l’identità della vittima e chiudere formalmente il caso. Tuttavia, gli indizi raccolti – e il luogo del ritrovamento – sembrano già offrire un quadro convincente. Una vicenda che riporta alla luce non solo un’atroce pagina di cronaca nera, ma anche le profondità dell’animo umano, dove l’odio può covare a lungo prima di esplodere nel silenzio.

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Ultimo Aggiornamento: 02/07/2025 20:15

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