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“Un flop clamoroso”. Elly Schlein, arriva un’altra brutta notizia: numeri impietosi

Pubblicato: 02/07/2025 09:41
Schlein libro copie vendute

È un periodo in salita per la sinistra italiana, attraversata da tensioni interne, risultati elettorali al di sotto delle aspettative e una crescente difficoltà a costruire un’identità politica chiara. Dopo le elezioni europee, il clima dentro al Partito Democratico è sempre più teso: la leadership di Elly Schlein non convince tutti, mentre il campo largo si assottiglia sotto il peso delle contraddizioni. Le sfide strategiche non mancano, ma ciò che sembra davvero mancare è il consenso popolare.
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Nel frattempo, la maggioranza di governo continua a rafforzarsi sul piano dell’immagine, cavalcando un consenso che si riflette non solo nei sondaggi politici, ma anche nei contesti meno istituzionali, come le classifiche editoriali. Ed è proprio qui che arriva l’ennesima brutta notizia per Schlein, che rischia di diventare il simbolo di una sinistra che non riesce a comunicare né a coinvolgere.

L’imprevista scompare dalle classifiche

A dieci mesi dalla pubblicazione, il libro L’imprevista, scritto da Elly Schlein insieme alla giornalista Susanna Turco, si è rivelato un vero e proprio flop editoriale. Pubblicato da Feltrinelli con l’intento di offrire un ritratto personale e politico della segretaria dem, il volume non ha superato la soglia delle 5.000 copie vendute, cifra che nel mondo dell’editoria equivale a un insuccesso conclamato per un saggio politico firmato da una figura di primo piano.

L’informazione è emersa da un’inchiesta de Il Post, pubblicata a margine del lancio internazionale del libro Io sono Giorgia di Giorgia Meloni, che sta per sbarcare sul mercato americano. Il confronto impietoso tra le due leader politiche sottolinea quanto la narrazione politica della sinistra fatichi a trovare uno spazio anche sugli scaffali delle librerie.

Il libro non decolla: Amazon e Feltrinelli lo confermano

Secondo i dati riportati, L’imprevista è praticamente scomparso dalle classifiche dei libri più venduti, sia su Amazon – dove ha toccato la posizione n. 38.688 – sia nei dati interni di Feltrinelli, dove non figura più tra le prime cento posizioni. Una partenza già debole e un successivo declino costante hanno segnato l’intero ciclo di vita del libro, mai davvero presente nel dibattito pubblico né oggetto di particolare interesse mediatico.

Rispetto al precedente lavoro editoriale di Schlein, La nostra parte, che aveva sfiorato le 10.000 copie, L’imprevista si è rivelato un passo indietro non solo nei contenuti percepiti, ma anche nel gradimento da parte dei lettori.

Il confronto con Meloni, Renzi e Salvini

A rendere ancora più evidente il fallimento di L’imprevista è il confronto con altri esponenti politici, anche dello stesso centrosinistra. Matteo Renzi continua a ottenere risultati solidi con ogni pubblicazione: Il mostro ha venduto oltre 50.000 copie, mentre Avanti e Un’altra strada si sono fermati intorno alle 40.000. Anche Carlo Calenda, con La libertà che non libera, ha superato le 13.000 copie.

Ma è sul versante del centrodestra che i dati diventano strabilianti. Io sono Giorgia di Meloni ha venduto più di 170.000 copie, mentre il secondo libro, La versione di Giorgia, ha superato le 100.000. Anche Matteo Salvini, con i suoi due titoli Secondo Matteo e Controvento, ha raggiunto rispettivamente le 25.000 e 21.000 copie vendute.

Crisi di consenso o crisi di comunicazione?

La parabola discendente del libro può essere letta come lo specchio di un problema di comunicazione politica più ampio. La segretaria del Pd, in difficoltà sia all’interno del partito che nel rapporto con l’elettorato, non riesce a imporsi nemmeno in uno spazio – quello dell’editoria – che spesso offre un’opportunità di consolidamento del consenso e di costruzione di una narrazione personale forte.

Mentre il governo Meloni capitalizza consensi anche fuori dalla politica attiva, la sinistra fatica a trasformare le sue battaglie in strumenti culturali efficaci. L’imprevista diventa così metafora di un racconto politico che, oggi, non riesce a coinvolgere né a vendere.

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