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“Gli hanno rotto le gambe, poi…”. Orrore in Italia, violenza disumana su un 40enne: come lo hanno ridotto

Pubblicato: 02/07/2025 08:38

Un nuovo episodio di orrore in Italia scuote l’opinione pubblica, lasciando dietro di sé un senso di incredulità e sgomento. Un uomo è stato trovato massacrato, abbandonato come un oggetto, vittima di una violenza disumana che sembra uscita da un romanzo criminale. La scena è così brutale da apparire quasi irreale.

Secondo quanto emerso solo nelle ultime ore, l’aggressione è avvenuta nel silenzio di una sera di giugno, ma il racconto è stato reso noto solo ora. L’uomo è stato trovato in stato di incoscienza, con gravi ferite, e un cartello appeso al collo su cui erano scritte parole d’odio. Una sorta di messaggio intimidatorio, simbolo di un’aggressione feroce e forse pianificata.

Il fatto è avvenuto a Ostia, periferia litoranea della capitale, e risale allo scorso 20 giugno. La vittima è un uomo di 40 anni, di origine brasiliana, rinvenuto all’interno di un carrello della spesa, abbandonato nei pressi di una farmacia tra via Mario Ruta e via Marino Fasan, vicino a piazzale Lorenzo Gasparri. Il suo corpo presentava segni evidenti di una violenza estrema: una rotula e una tibia fratturate, e numerose lesioni che hanno reso necessario il ricovero d’urgenza all’ospedale Grassi.

mare donna violentata turno

Al momento del ritrovamento, l’uomo indossava un cartello al collo con scritto “infame” e “stronzo”: parole che fanno pensare a un regolamento di conti o a una punizione simbolica, come se l’aggressione volesse essere anche un avvertimento. Le indagini, affidate alla Squadra Mobile, sono in pieno corso e seguono più piste, compresa quella che porta alla criminalità organizzata attiva nel territorio ostiense.

L’agguato è stato di una ferocia inaudita. Gli aggressori, o l’aggressore, si sono accolti con violenza sulla vittima, infliggendogli lesioni che gli richiederanno una lunga prognosi. Fortunatamente, nonostante le condizioni gravissime, il 40enne non è in pericolo di vita. Quando potrà essere interrogato, le sue parole potrebbero risultare decisive per la ricostruzione dei fatti.

Gli investigatori stanno ora passando al setaccio le telecamere di videosorveglianza della zona per individuare eventuali movimenti sospetti nelle ore precedenti al ritrovamento. Non si esclude che a colpire siano state più persone, e che proprio per questo la vittima non sia riuscita a difendersi. Gli inquirenti vogliono capire chi e perché abbia deciso di punirlo in quel modo.

Tutte le ipotesi restano aperte: una vendetta personale, un debito non saldato, una delazione vera o presunta. Ma resta il fatto che un uomo è stato torturato e umiliato in mezzo alla strada, in un quartiere dove la presenza della criminalità organizzata è tutt’altro che marginale. Il silenzio che ha avvolto il caso per giorni accresce ora il senso di allarme.

L’Italia si interroga su come sia possibile che, nel 2025, episodi del genere possano accadere senza testimoni, nel cuore di una zona urbana. E mentre gli inquirenti lavorano senza sosta, resta l’immagine atroce di un corpo ferito dentro un carrello della spesa: simbolo di una violenza che colpisce e lascia senza parole.

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