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“Meloni premio Nobel”: la proposta che fa discutere

Pubblicato: 02/07/2025 14:11
Meloni premio Nobel economia

Nel corso della trasmissione In Onda su La7, un acceso confronto tra l’ex parlamentare del Pdl Italo Bocchino e l’economista ed ex ministra Elsa Fornero ha riacceso il dibattito sull’andamento dell’economia italiana. Al centro della discussione, i recenti dati Istat su inflazione, potere d’acquisto e pressione fiscale, interpretati in modo diametralmente opposto dai due ospiti.
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Bocchino: “L’economia italiana va benissimo”

Con toni trionfanti, Italo Bocchino ha contestato duramente il servizio giornalistico trasmesso nel programma, che segnalava l’aumento dell’inflazione rispetto all’anno precedente e l’innalzamento del carovita. Secondo Bocchino, i dati andrebbero letti in modo positivo: “L’inflazione voi l’avete presentata come un dato negativo, mentre è un dato positivissimo”.

Per l’ex deputato, i numeri dimostrano che l’economia italiana è in salute, grazie soprattutto alle politiche del governo guidato da Giorgia Meloni. Bocchino ha evidenziato due cifre chiave del rapporto Istat: l’aumento dell’1,8% della disponibilità economica delle famiglie e il rialzo dello 0,9% del potere d’acquisto. A suo avviso, queste tendenze positive sono attribuibili a interventi mirati come la stabilizzazione del cuneo fiscale, l’aumento dell’occupazione tramite sgravi contributivi, e il rinnovo di contratti collettivi rimasti bloccati da anni.

Io direi che potremmo anche candidare la Meloni al premio Nobel per l’economia”, ha affermato Bocchino, in un’affermazione che ha suscitato sorpresa e reazioni critiche anche tra gli altri presenti in studio.

Fornero: “Non sono dati positivi, l’economia italiana stenta”

La risposta dell’economista Elsa Fornero non si è fatta attendere. Con il suo consueto approccio rigoroso, ha smontato la narrazione trionfalistica di Bocchino, sottolineando che i dati vanno contestualizzati. “Non sono dati drammaticamente negativi, ma non sono positivi”, ha chiarito l’ex ministra del Lavoro.

Secondo Fornero, l’attuale livello dell’inflazione – pur contenuto – arriva dopo un periodo prolungato di forti rincari, alimentati da tensioni internazionali e crisi geopolitiche. “È comunque qualcosa che sottrae potere d’acquisto alle famiglie”, ha aggiunto, ricordando che l’apparente miglioramento va letto alla luce delle difficoltà che ancora affliggono molti nuclei familiari.

Sul rinnovo dei contratti, considerato da Bocchino una delle grandi conquiste del governo, Fornero ha sottolineato che è avvenuto con notevole ritardo, e dunque non può essere considerato un risultato brillante: “Il ritardo non è un segnale positivo”.

La pressione fiscale aumenta, nonostante gli sgravi

Uno dei punti più critici sollevati da Fornero riguarda l’aumento della pressione fiscale, salita dello 0,5%. Una cifra che, secondo l’economista, rappresenta un evidente contraddizione rispetto alle promesse del governo Meloni, che aveva fatto della riduzione delle tasse uno dei suoi principali obiettivi.

Questo dato si ritorce contro il governo”, ha dichiarato Fornero. “Nonostante gli sgravi sui salari, le imposte rispetto ai redditi tassabili sono aumentate.” E ha aggiunto che le misure attuate finora si sono concentrate principalmente su condoni fiscali, piuttosto che su vere riforme strutturali. Una strategia che, a suo giudizio, risulta non solo inefficace ma dannosa.

“Se fai un condono e poi ne fai un altro, le persone che non pagano continuano ad aspettare il prossimo”, ha spiegato, denunciando l’esistenza di un “nucleo di contribuenti che le tasse proprio non le paga”. In questo contesto, i modesti sgravi concessi a una parte della popolazione risultano vanificati da aumenti paralleli e da un sistema che non riesce a garantire equità.

Due visioni opposte dell’Italia economica

Il confronto televisivo ha messo in luce due visioni radicalmente diverse sullo stato dell’economia italiana. Da un lato, l’ottimismo di Bocchino, che attribuisce alla leadership di Giorgia Meloni una serie di successi economici culminati, a suo dire, in un’Italia più solida e con famiglie più ricche. Dall’altro, il realismo critico di Fornero, che invita a guardare oltre i numeri e a considerare gli effetti a lungo termine delle politiche in atto.

In mezzo, restano le famiglie italiane, alle prese con un carovita che continua a pesare e una pressione fiscale che, invece di scendere, sembra salire. Il dibattito sull’inflazione, sul potere d’acquisto e sulla credibilità delle politiche fiscali del governo Meloni è tutt’altro che chiuso. E se qualcuno intravede un Nobel all’orizzonte, qualcun altro invita a non confondere propaganda con realtà.

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Ultimo Aggiornamento: 02/07/2025 14:34

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