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Pnrr, approvata la settima rata per l’Italia: l’ironia di FdI contro Conte e Schlein

Pubblicato: 02/07/2025 09:08
Pnrr settima rata Italia

La Commissione europea ha ufficialmente approvato la settima rata del Pnrr per l’Italia, pari a 18,3 miliardi di euro, riconoscendo il pieno raggiungimento dei 64 obiettivi fissati per questa tranche. Con questo ulteriore passaggio, il Paese ha incassato oltre 140 miliardi di euro, ovvero circa il 72% del totale previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
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Un risultato che, secondo Palazzo Chigi, conferma la leadership italiana nell’attuazione del Pnrr in Europa e che il governo interpreta come una conferma della propria stabilità e credibilità istituzionale. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni celebra il traguardo come una vittoria politica e strategica, definendo l’Italia “un modello europeo” e smentendo, a suo dire, le accuse dell’opposizione.

La soddisfazione del governo e l’ironia di Fratelli d’Italia

Dopo l’annuncio della Commissione europea, la reazione del governo è stata immediata. Sui canali ufficiali, in particolare sulla pagina Facebook di Fratelli d’Italia, è comparso un post ironico rivolto a Elly Schlein e Giuseppe Conte, leader rispettivamente del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle.

Nel messaggio, FdI ha ricordato le critiche mosse dai due esponenti politici al governo Meloni. La segretaria dem, nel luglio 2023, aveva chiesto alla premier di riferire in Parlamento in merito ai presunti ritardi nell’attuazione del Pnrr, mentre l’ex presidente del Consiglio parlava apertamente di “un’occasione storica persa”. Oggi, con l’approvazione della settima rata da parte di Bruxelles, quelle previsioni appaiono, secondo il partito di maggioranza, completamente smentite dai fatti.

“L’Italia è prima in Europa”, ha scritto Meloni, sottolineando l’efficienza e la solidità dell’esecutivo in una materia complessa come la gestione dei fondi del Next Generation EU. Il messaggio è chiaro: le critiche di ieri non trovano riscontro nei risultati di oggi.

Le critiche dell’opposizione e il caso delle opere incompiute

Nonostante l’approvazione da parte dell’Unione Europea, non mancano le voci critiche. A rispondere al “trionfalismo” del governo è stato il Movimento 5 Stelle, per bocca dei capigruppo Filippo Scerra e Pietro Lorefice. I due parlamentari hanno contestato la narrazione proposta dalla maggioranza, accusando l’esecutivo di aver trasformato il Pnrr in uno strumento di pura propaganda politica.

Secondo i rappresentanti pentastellati, il primato europeo di cui si vanta Meloni riguarderebbe esclusivamente la capacità di incassare i fondi, senza che questi abbiano prodotto benefici tangibili per i cittadini. Al contrario, il M5S denuncia l’esistenza di opere incompiute, ritardi nell’attuazione e fondi non ancora spesi correttamente, evidenziando la mancanza di una visione strategica e strutturale sul lungo termine.

Il nodo politico del consenso

Dietro al dibattito sulle cifre e sui progetti si cela un confronto politico più ampio. Per il governo, il via libera di Bruxelles è un successo che rafforza la sua posizione sia sul piano interno che nei rapporti con le istituzioni europee. Per l’opposizione, invece, si tratta di un dato parziale, utile solo a livello contabile ma incapace di tradursi in un miglioramento concreto delle condizioni di vita.

Il botta e risposta tra maggioranza e opposizione conferma come il Pnrr sia diventato uno dei principali terreni di scontro politico. I partiti si confrontano non solo sull’efficienza dell’esecuzione, ma anche sul significato stesso dei risultati ottenuti: efficacia operativa contro narrativa propagandistica.

Conclusione

L’approvazione della settima rata del Pnrr rappresenta un passaggio cruciale per l’Italia, che rafforza il suo ruolo guida nell’utilizzo dei fondi europei. Tuttavia, l’entusiasmo del governo si scontra con le critiche di una parte dell’opposizione, che denuncia mancanze strutturali e scarsa ricaduta sul tessuto sociale. Tra numeri e dichiarazioni, resta aperta la questione più rilevante: quanto i miliardi ottenuti riusciranno davvero a trasformare il Paese.

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