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“Stop immediato”: Trump, la decisione improvvisa che spiazza Zelensky (e il mondo)

Pubblicato: 02/07/2025 08:19
Usa interrompono armi Ucraina

Gli Stati Uniti hanno deciso di interrompere alcune consegne di armi all’Ucraina, una scelta che rappresenta un cambio di rotta nella linea di supporto promossa fino ad ora da Washington. A subire lo stop sono spedizioni di munizioni e missili antiaerei, inclusi sistemi avanzati come i Patriot e i missili Hellfire, precedentemente promessi durante l’amministrazione di Joe Biden.
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Decisione confermata dalla Casa Bianca

Dopo che la notizia è trapelata attraverso alcuni media americani, è arrivata la conferma ufficiale. A parlarne è stata Anna Kelly, vice portavoce della Casa Bianca, dichiarando che la sospensione delle forniture militari “è stata presa per mettere al primo posto gli interessi americani”. Il provvedimento fa seguito a una revisione interna del Dipartimento della Difesa, che ha analizzato il bilancio e la disponibilità dell’assistenza militare fornita da Washington a livello globale.

Una scelta che rappresenta un duro colpo per Kiev, impegnata nella difesa del proprio territorio contro l’invasione russa. Le forze armate ucraine, guidate dal presidente Volodymyr Zelensky, si trovano infatti in un momento particolarmente critico, costrette a respingere massicci attacchi aerei russi.

Il ruolo del Pentagono e i timori sulle scorte

A rendere nota l’entità del cambiamento è stata un’inchiesta pubblicata da Politico, secondo cui il Pentagono avrebbe deciso di sospendere le spedizioni per il timore che le scorte di armi statunitensi siano scese sotto livelli considerati sicuri per la difesa nazionale.

Secondo un funzionario statunitense citato da Politico, l’indagine interna ha evidenziato che alcune munizioni promesse all’Ucraina erano diventate troppo rare. Questo ha comportato l’immediata cancellazione di varie spedizioni in sospeso, che non verranno quindi inviate a Kiev. Tra i materiali che resteranno negli arsenali americani figurano i missili per i sistemi di difesa aerea Patriot, artiglieria di precisione e missili Hellfire.

Una decisione maturata a giugno

La sospensione era stata già deliberata all’inizio di giugno, ma solo adesso entra formalmente in vigore. Il tempismo appare delicato: la misura arriva proprio mentre Kiev è sottoposta a rinnovati bombardamenti russi e in un contesto geopolitico in cui gli equilibri sembrano fragili. Sullo sfondo c’è anche l’impegno dichiarato dal candidato alla presidenza Donald Trump durante l’ultimo vertice NATO, che ha alimentato nuove incertezze sull’orientamento strategico futuro degli Stati Uniti.

La riduzione dell’assistenza militare, che include armamenti di precisione e difese strategiche, segna un punto di svolta. Dopo anni di sostegno più o meno continuo, Washington sembra voler ricalibrare le sue priorità globali, lasciando a Kiev il compito di far fronte con meno risorse a un conflitto ancora lontano dalla sua conclusione.

Impatto strategico per l’Ucraina

Le implicazioni sul terreno per l’esercito ucraino sono concrete. I sistemi Patriot sono fondamentali per l’intercettazione di missili balistici e da crociera, mentre i missili Hellfire vengono utilizzati in operazioni ad alta precisione. La loro assenza potrebbe rendere più vulnerabili le postazioni difensive e rallentare le risposte tattiche contro le incursioni aeree.

Questa decisione, se confermata nei prossimi mesi come parte di una linea più ampia di ridimensionamento, rischia di compromettere l’efficacia della difesa ucraina in un momento in cui la pressione militare russa non mostra segni di rallentamento.

Conclusione

Il congelamento delle forniture militari rappresenta una svolta significativa nella politica estera americana. In attesa di vedere se si tratterà di una misura temporanea o di un cambio di strategia più profondo, l’Ucraina dovrà affrontare una nuova fase del conflitto con minori risorse e un crescente senso di incertezza sull’appoggio dei suoi alleati storici. La priorità annunciata dagli Stati Uniti è ora quella della sicurezza nazionale interna, anche a costo di ridimensionare il sostegno a una nazione in guerra.

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