Un’uscita anticipata da Wimbledon può colpire duramente, ma per Alexander Zverev l’impatto è stato ancora più devastante. Dopo la sconfitta al primo turno contro Arthur Rinderknech, il tennista numero 3 al mondo ha scioccato tutti con una confessione personale che ha sconvolto il mondo del tennis.
Il campione tedesco, visibilmente scosso, ha condiviso il suo stato di disagio mentale: “Non mi sono mai sentito così vuoto. Mi sento solo nella vita e devo risolvere i problemi con me stesso”, ha ammesso apertamente. Queste parole superano il contesto sportivo, rivelando un disagio psicologico che lo tormenta da tempo, ben prima dell’uscita di scena a Londra.
Il peso della solitudineZverev ha poi aggiunto con chiarezza: “La causa della sconfitta? Direi più mentale. A volte mi sento molto solo là fuori, faccio fatica. Sto cercando di uscire da questo buco, ma continuo a starci dentro”. Un’affermazione che sembra aver scalfito anche la sua passione per il tennis: “Non si tratta di tennis. Anche quando vinco non provo più le stesse emozioni. Non mi sento motivato come prima“.

Infine, Zverev ha lasciato intendere che potrebbe essere necessario un passo significativo: “Forse per la prima volta nella mia vita avrò bisogno di andare in terapia. È come andare a dormire senza voglia di svegliarsi e affrontare un nuovo giorno”.
Questa dichiarazione silenziosa mette in luce quanto anche i campioni, dietro il successo e la fama, possano celare fragilità profonde. E forse quanto gli idoli del tennis, proprio come chiunque altro, abbiano bisogno di essere ascoltati.