
Un nuovo testimone emerge nel caso del delitto di Garlasco, riaccendendo l’interesse su una pista investigativa precedentemente riaperta dalla procura di Pavia. A fare nuove dichiarazioni è Mattia Capra, personal trainer e amico stretto di Marco Poggi e Andrea Sempio, il nuovo indagato. Durante un’intervista a “Chi l’ha visto”, Capra ha raccontato dei legami tra i giovani coinvolti nel 2007 nella provincia pavese.

Capra ha descritto l’atmosfera dell’epoca, ricordando: “Conosco Marco Poggi e Andrea Sempio da più di trent’anni. Non eravamo ragazzi popolari; frequentavamo un pub e poco altro”. Sebbene non vi siano rivelazioni sconvolgenti, Capra fornisce un quadro chiaro di un ambiente che, finora, è rimasto marginale rispetto alla narrazione ufficiale del caso.
Dettagli importanti: la telefonata tra Capra e Sempio
La mattina dell’omicidio, Capra e Sempio si sono sentiti telefonicamente. Un dettaglio che potrebbe essere cruciale se confermato. Inoltre, Capra ammette di essere stato nella cantina dove fu ritrovato il corpo di Chiara Poggi: “Io mi sono pesato in quella cantina. Era un luogo abituale per noi ragazzi”. Questa affermazione potrebbe fornire nuovi spunti agli investigatori.

Capra ha poi chiarito il tipo di rapporto tra Sempio e Chiara Poggi: “Era impossibile dedurlo. Non ha mai fatto apprezzamenti“. Queste parole sembrano escludere motivazioni personali dietro il crimine, ma Capra riconosce la legittimità dell’interesse investigativo verso il suo gruppo di amici: “Penso che sia corretto perché eravamo a Garlasco. Io non ho un alibi e che facciano tutti i controlli necessari”.

Conclusioni e nuove prospettive
Capra conclude ribadendo la sua disponibilità a collaborare con la giustizia, pur dichiarandosi estraneo ai fatti: “Sono stato sentito, ma non possono trovare niente su di me“. La procura di Pavia continua a indagare, utilizzando nuove tecniche di analisi genetiche e digitali per far luce su un caso che, a distanza di 17 anni, ancora solleva domande.