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Traghetto affonda a Bali con decine di persone a bordo: è una strage

Pubblicato: 03/07/2025 07:07

La traversata era iniziata da poco quando l’imbarcazione ha cominciato a imbarcare acqua. I passeggeri hanno avvertito un forte rollio, poi un’inclinazione sempre più marcata che ha provocato il caos a bordo. Alcuni hanno cercato di raggiungere i ponti superiori, altri sono rimasti bloccati tra i veicoli nella stiva, mentre l’equipaggio lanciava l’allarme e cercava di distribuire giubbotti salvagente.

L’imbarcazione, partita nel tardo pomeriggio, si è trovata in balia del mare mosso in condizioni di visibilità ridotta. Le comunicazioni con la costa si sono interrotte poco dopo il mayday. Una decina di minuti dopo, il traghetto si è inclinato definitivamente e si è capovolto. In superficie, solo rottami e luci di emergenza, mentre l’oscurità calava rapidamente.

4 morti, 38 dispersi, 23 sopravvissuti

Quattro persone sono morte, 38 risultano ancora disperse e solo 23 sono sopravvissute dopo il naufragio del traghetto KMP Tunu Pratama Jaya al largo dell’isola indonesiana di Bali. L’imbarcazione, con a bordo 65 persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio, è affondata circa mezz’ora dopo aver lasciato il porto di Ketapang, sulla costa orientale di Giava.

Il traghetto stava affrontando una traversata notturna attraverso lo stretto che separa Giava da Bali quando è stato sorpreso da mare agitato e correnti violente. A bordo si trovavano anche diversi veicoli, tra cui camion e automobili. L’affondamento è avvenuto in condizioni proibitive, con onde alte fino a due metri. I primi soccorsi sono partiti immediatamente, ma il maltempo ha ostacolato le operazioni.

23 sopravvissuti, ma resta una corsa contro il tempo

Tra i sopravvissuti, alcuni sono stati recuperati in stato di incoscienza, dopo ore trascorse in acqua. Le operazioni di ricerca, affidate a navi e gommoni di salvataggio, continuano anche oggi con l’impiego di numerosi mezzi e uomini. L’area interessata è ampia e la visibilità ancora limitata.

Secondo quanto riferito dalle autorità locali, tra i dispersi ci sono anche membri dell’equipaggio. La speranza è di riuscire a salvare quante più vite possibile prima che le correnti e le condizioni del mare rendano tutto più difficile. Molte famiglie, intanto, si sono radunate nei porti di partenza e arrivo, in attesa di notizie.

In this photo released by the Indonesian National Search and Rescue Agency (BASARNAS) rescuers search for victims after a ferry enroute for the resort island of Bali sank off Ketapang, East Java, Indonesia, early Thursday, July 3, 2025. (BASARNAS via AP)

Un arcipelago fragile e senza alternative

L’Indonesia è un Paese composto da oltre 17.000 isole, dove il trasporto via mare è spesso l’unico mezzo per spostarsi tra le diverse regioni. Ma proprio questa dipendenza rende evidenti le criticità del sistema: sovraccarichi, traghetti obsoleti, dotazioni di sicurezza carenti.

Nonostante incidenti simili siano purtroppo frequenti, poco è stato fatto per ridurre i rischi. I controlli restano spesso deboli e i protocolli di emergenza inadeguati, specie nelle tratte più trafficate come quella tra Giava e Bali.

Inchiesta aperta, ma pochi precedenti risolti

Non è ancora chiaro se l’imbarcazione avesse subito guasti meccanici, né se siano stati segnalati problemi prima dell’affondamento. Le autorità hanno promesso un’indagine formale, ma il passato suggerisce che molte tragedie simili siano finite senza responsabili.

Nel frattempo, le ricerche in mare continuano. È una corsa contro il tempo per dare risposte alle famiglie e tentare di recuperare i corpi dei dispersi. Il mare, ancora una volta, si è preso tutto: la traversata quotidiana si è trasformata in un incubo collettivo.

Un precedente inquietante solo un mese fa

Poco meno di un mese fa, sempre al largo di Bali, una tragedia era stata solo sfiorata. Un traghetto turistico con 89 persone a bordo, partito da Nusa Lembongan e diretto a Sanur, si era rovesciato nel primo pomeriggio dopo essere stato colpito da una violenta ondata.

Le immagini diffuse sui social mostravano passeggeri nel panico, urla e tentativi disperati di rompere i finestrini per uscire, mentre un’altra imbarcazione si avvicinava per lanciare corde e salvagenti. Il traghetto, identificato come Tanis, si era inclinato rapidamente su un fianco, facendo finire in mare decine di persone.

A bordo c’erano 77 turisti stranieri e 12 cittadini indonesiani. Fortunatamente, grazie all’intervento di altre barche e dei soccorritori, tutti i passeggeri furono evacuati in sicurezza entro le 18:30, senza vittime né feriti gravi.

Anche in quel caso, secondo le autorità, furono le onde da poppa a compromettere la stabilità della nave. Squadre di sommozzatori furono inviate per verificare che nessuno fosse rimasto intrappolato nel relitto. Ma l’episodio aveva già sollevato interrogativi sulla sicurezza dei traghetti nell’area. Interrogativi che oggi, dopo la nuova tragedia, tornano drammaticamente d’attualità.

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Ultimo Aggiornamento: 03/07/2025 08:50

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