Vai al contenuto

Wimbledon, Sinner spazza via Vukic e manda un segnale a tutti

Pubblicato: 03/07/2025 21:40

Sinner, numero 1 del mondo, si è presentato a Wimbledon determinato a lasciare il segno sull’erba sacra di SW19 dopo la delusione di Halle. Sul Centre Court, l’italiano non ha dato scampo al polso di Vukic, dominando ogni fase del match.

Il primo set, un 6‑1 rapido e chirurgico, ha subito imposto la supremazia. Nel secondo è stato ancora più netto: la stessa sequenza di 6‑1 che ha lasciato l’australiano in evidente difficoltà. Il terzo set ha visto un tentativo di reazione da parte di Vukic, ma Sinner ha chiuso il match con un autoritario 6‑3, segnando un 6‑1, 6‑1, 6‑3 che non ammette repliche.

I numeri di una performance dominante

3 set, 6‑1, 6‑1, 6‑3: un autentico trionfo per il n. 1 mondiale, frutto di servizio solido, spinta a fondo campo e psicologia ferrea. Solo nel terzo set c’è stato un rallentamento minimo, ma sufficiente a chiudere con serenità. Nessun cedimento mentale: Sinner è sembrato in pieno controllo, non a caso le cronache descrivono il suo avvio come “in ominous touch”.

Vukic, sebbene esperto su erba—ha sconfitto Tseng nel primo turno e vantava un record di 3‑2 a Wimbledon—non aveva probabilmente il bagaglio tecnico per reggere il ritmo del n. 1. Servizio potente? Sì, ma insufficiente. Il rovescio? Solido, ma il matchmaking tattico di Sinner lo ha annichilito. Nel secondo turno, Vukic aveva espresso fiduci, ma sul campo la sua dichiarazione si è tradotta in poco. Sinner ha anticipato ogni suo piccolo spunto, lasciandolo senza tempo per costruire.

Cosa ci dicono i prossimi scenari

Ora Sinner si avvia verso avversari di calibro sempre più alto: il terzo turno non era altro che un trampolino. La testa di serie numero 1, secondo il tabellone ufficiale, difendeva 400 punti e ha già confermato quelli del secondo turno.

Sinner ha firmato un capitolo netto in questa edizione del torneo: un 6‑1, 6‑1, 6‑3 senza appello, designed per mettere paura. Se Wimbledon fosse un palcoscenico teatrale, il suo atto sarebbe perfetto—professionale, incisivo, definitivo. Resta da capire: chi riuscirà a detronizzarlo? Al momento, solo qualcuno capace di fronteggiare la sua potenza, precisione e resistenza mentale. Gli occhi ora sono puntati sul prossimo match: chiamente, la regina d’erba ha un altro pretendente… ma anche un sovrano implacabile disposto a difendere il titolo.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure