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“Chi c’era con Chiara la mattina del delitto”: Garlasco, i dati confermano tutto

Pubblicato: 04/07/2025 15:52

Nuovi sviluppi emergono nel caso di Garlasco, a diciott’anni dall’omicidio di Chiara Poggi. L’incidente probatorio, recentemente condotto nella riservatezza della Questura, ha visto tecnici, avvocati e consulenti esaminare attentamente i reperti biologici raccolti nel 2007. Questi materiali, sigillati per quasi due decenni, sono stati finalmente aperti, offrendo la possibilità di fare luce su dettagli finora oscuri. Solo al termine della giornata si conoscerà la reale portata dei nuovi elementi e se questi potranno influenzare la ricerca della verità.

Il ruolo di Andrea Sempio e le speranze di chiarezza

Tra le persone presenti, Angela Taccia, avvocato di Andrea Sempio, amico di Chiara Poggi e ora ufficialmente indagato. Taccia ha espresso il sentimento del suo cliente, mantenendo un tono prudente ma ricco di tensione: “Lui è tranquillo compatibilmente con la situazione“, auspicando che non si verifichino nuovi errori. Ha evidenziato le lacune nelle indagini precedenti, sottolineando l’importanza di una verità giudiziaria che non lasci cicatrici indelebili sulle vite coinvolte.

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garlasco estathe stasi colazione chiara

Il confronto tra le parti: il caso Estathé

Parole dure sono arrivate anche dall’avvocato Gian Luigi Tizzoni, difensore dei genitori di Chiara. Ha fatto riferimento alla controversa vicenda dell’Estathé, usata come prova per accusare l’ex fidanzato Alberto Stasi: “Ci auguriamo che ci sia più correttezza“, ha affermato, lamentando la mancanza di trasparenza che ha caratterizzato il passato. “Faremo verifiche su questi dati perché stando a quello che ha detto la Procura confermano ancora di più come Stasi la mattina abbia fatto colazione con Chiara”. La tensione tra le parti è palpabile, mentre i tecnicismi forensi continuano a giocare un ruolo cruciale.

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L’impronta 33 e le critiche sulla gestione delle prove

Al centro delle discussioni rimane l’impronta 33, un frammento che ha riacceso i sospetti su Andrea Sempio. Luciano Garofano, ex comandante del Ris di Parma e consulente della difesa, ha espresso critiche sulla gestione delle prove: “Non attacco la Procura, ho rispetto. Critico il lavoro dei consulenti. Si sono affidati troppo a un software che ha dato risposte errate”. Ha inoltre sottolineato che “quelle 15 minuzie non sono obiettivamente riscontrabili” e che “molto probabilmente non appartengono ad Andrea Sempio”. Secondo Garofano, l’errore risiede nell’orientamento dell’impronta: “C’è stato un errore di orientamento dell’impronta di Sempio rispetto a quella latente”.

La giornata si conclude con un clima di incertezza, ma anche di attesa. L’ennesimo episodio di un processo complesso, che continua a oscillare tra nuove rivelazioni e dubbi persistenti. L’eco del 2007, quando Chiara fu trovata morta, risuona ancora forte. A quasi vent’anni di distanza, la domanda resta: sarà possibile arrivare a una verità che non lasci ombre?

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