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Il tuffo sotto gli occhi degli amici, poi il dramma: morto così in Italia, aveva soltanto 25 anni

Pubblicato: 04/07/2025 20:48

Un giovane di 25 anni è morto nel pomeriggio di oggi, 4 luglio, dopo essersi tuffato alle cascate di Valbura, in località Crespino del Lamone, nel comune di Marradi, sull’Appennino Tosco-Romagnolo. Il ragazzo si trovava lì con alcuni amici per una giornata di relax nella natura.

Secondo le prime ricostruzioni, il giovane – di origine africana – potrebbe aver accusato un malore all’impatto con l’acqua o essere stato vittima di un trauma causato dalle rocce presenti nel torrente. Subito dopo il tuffo ha perso conoscenza, senza più riemergere autonomamente.

Sono stati gli amici presenti con lui a soccorrerlo per primi, riuscendo a trascinarlo a riva. Nel frattempo hanno chiamato i soccorsi, che sono giunti sul posto con un’ambulanza da Marradi e successivamente con l’elisoccorso. Nonostante i tentativi prolungati di rianimazione, per il giovane non c’è stato nulla da fare.

Sul luogo della tragedia sono intervenuti anche i vigili del fuoco, per il supporto tecnico nelle operazioni di soccorso, e i carabinieri, che hanno avviato gli accertamenti necessari per chiarire la dinamica dell’incidente.

Le cascate di Valbura sono una meta molto frequentata nei mesi estivi, grazie alle loro vasche naturali e ai suggestivi salti d’acqua che si formano lungo il torrente. Il paesaggio, però, è anche ricco di rocce scivolose e fondali irregolari, che possono diventare insidiosi per chi si tuffa.

Non è ancora chiaro se il 25enne abbia colpito il fondale o un masso sommerso durante il salto, oppure se sia stato colpito da un improvviso malore. L’urto violento con l’acqua, in certe condizioni, può provocare shock termico o perdita dei sensi.

La salma è stata recuperata e verrà sottoposta a esame autoptico, come disposto dalla procura. I carabinieri stanno raccogliendo testimonianze per ricostruire con precisione i momenti precedenti all’incidente.

L’intera comunità locale è sotto choc per l’accaduto. Le autorità, intanto, rinnovano l’appello alla prudenza durante le escursioni nei torrenti e nei luoghi naturali, soprattutto quando si decide di tuffarsi in acque sconosciute o poco profonde.

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