
Un velo di tristezza ha avvolto lo stadio dove l’Al Hilal si preparava ad affrontare il Fluminense nei quarti di finale del Mondiale per Club. A meno di ventiquattro ore dalla tragica scomparsa di Diogo Jota, il ricordo del giovane attaccante portoghese ha colpito duramente due dei suoi connazionali, João Cancelo e Rúben Neves, entrambi in forza alla squadra allenata da Simone Inzaghi. Il lutto ha reso la serata un banco di prova emotivo per i due calciatori, che non sono riusciti a trattenere il dolore.
Il minuto di silenzio, solitamente un momento di solenne raccoglimento, si è trasformato per Cancelo e Neves in un’esplosione di emozioni. Le lacrime, inizialmente trattenute, sono sgorgate copiose, testimoniando il profondo legame che li univa a Jota. Un pianto liberatorio ha colto entrambi, visibilmente scossi dalla perdita non solo di un compagno di squadra in nazionale, ma anche di un caro amico.

Il dolore in campo
Rúben Neves, in particolare, ha sentito il peso della tragedia in modo ancora più acuto. Oltre ad aver condiviso con Jota l’esperienza con la maglia del Portogallo, i due avevano legato profondamente durante la loro militanza al Wolverhampton. Il centrocampista, con il volto rigato dalle lacrime, è stato prontamente circondato e confortato dai compagni di squadra. Milinković-Savić e Koulibaly, posizionati al suo fianco durante il minuto di silenzio, lo hanno stretto in un abbraccio fraterno, offrendo un barlume di sostegno in un momento di indicibile sofferenza.
La preghiera di Cancelo
Anche João Cancelo è stato travolto dal dolore. L’ex difensore del Manchester City, subito dopo il fischio dell’arbitro Danny Makkelie che ha interrotto il minuto di silenzio, si è piegato sulle ginocchia. Con gli occhi chiusi e le mani giunte, ha rivolto una preghiera silenziosa al cielo, un gesto intimo e potente che ha mostrato tutta la sua disperazione e la sua fede. È toccato proprio a Koulibaly, con la sua esperienza e sensibilità, il compito di consolare Cancelo, cercando di offrirgli conforto in un momento così delicato. La scena, carica di umanità e commozione, ha mostrato un lato vulnerabile dei calciatori, spesso visti come inossidabili.
Un tragico addio
La notizia della scomparsa di Diogo Jota e del fratello André Silva ha scosso profondamente il mondo del calcio e non solo. La tragica fatalità ha strappato due giovani vite, lasciando un vuoto incolmabile nei cuori di chi li conosceva e li amava. Per Cancelo e Neves, questa partita, seppur importante per il cammino dell’Al Hilal nel Mondiale per Club, ha assunto un significato ben più profondo: un omaggio, una dedica accorata a un compagno e amico che non c’è più, ma il cui ricordo rimarrà indelebile. La serata, pur segnata dalla tristezza, è diventata un monito sulla fragilità della vita e sulla forza dei legami umani che resistono anche di fronte alla più crudele delle avversità.