Vai al contenuto

Nuove rivelazioni sul caso Garlasco: il commento di Roberta Bruzzone

Pubblicato: 04/07/2025 13:15

Il caso dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007, continua a sorprendere con nuovi sviluppi che alimentano il dibattito pubblico. Recentemente, il programma “Ore 14” di Milo Infante ha riacceso i riflettori su Andrea Sempio, amico di Chiara, ora al centro di indagini rinnovate. Sebbene in passato fosse marginalizzato dopo la condanna di Alberto Stasi, ora la sua posizione è riaperta a causa di un’impronta controversa ritrovata sulla scena del crimine.

La cosiddetta “impronta 33” è il fulcro delle nuove accuse mosse dai consulenti della Procura di Pavia, sebbene la sua validità sia fortemente contestata. Roberta Bruzzone, nota criminologa, ha espresso perplessità dichiarando: “Non è un’impronta leggibile. Ci sono al massimo 7-8 minuzie realmente comparabili e temo che il lavoro dei consulenti della procura, che l’attribuiscono a Sempio, non sia tra i più solidi”. Queste incertezze alimentano le polemiche, rendendo il caso ancora più complesso da risolvere.

Nuovi elementi emergono

Un altro aspetto controverso riguarda le tracce alimentari trovate nella casa di Chiara. Stefano Zurlo de “Il Giornale” ha evidenziato l’incongruenza riguardo il consumo di bevande nel luogo del delitto. “Mi ha colpito che si parlasse di una grande colazione con gli assassini. Ora sembra normale che fosse stato Stasi a bere il tè freddo, ma resta un mistero il momento esatto”. L’Estathè, rinvenuto tra i rifiuti con il solo DNA di Alberto Stasi, era inizialmente visto come un indizio chiave, ma le nuove interpretazioni complicano ulteriormente la sua rilevanza.

Le ombre sul caso

Roberta Bruzzone ha sottolineato che non si potrà mai determinare con precisione quando Stasi abbia bevuto quell’Estathè, ma insiste su un fatto: “È significativo che ci sia il suo Dna e solo il suo sull’Estathè. Peraltro è una cannuccia, quindi credo che non ci possano essere interpretazioni alternative”. È curioso come l’immagine di Stasi come consumatore abituale di tè freddo emerga solo ora, a distanza di anni.

garlasco nuovo testimone chi l'ha visto

Il dibattito si riaccende anche sulla gestione degli indizi trovati tra i rifiuti. “C’erano grandi aspettative – continua Bruzzone – attorno a quegli oggetti, si parlava di Fruttolo ed Estathè come se chi li avesse consumati fosse per forza l’assassino”. Questa narrazione sembra ora sbriciolarsi sotto il peso di nuove versioni e contraddizioni. Mentre Sempio è oggetto di ulteriori indagini, la figura di Stasi rimane avvolta da dubbi. A quasi vent’anni dal delitto, il caso Garlasco si presenta come un intricato intreccio giudiziario e mediatico, con la verità che continua a sfuggire.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure