
Nella capitale, un velo di incertezza si è posato sulla Roma. Le aspettative erano alte, il cammino intrapreso sembrava promettente, eppure, proprio mentre Milan e Inter festeggiavano i loro successi finanziari, per i giallorossi è arrivata una notizia che ha gelato l’entusiasmo. Non si tratta di una sconfitta sul campo, né di un infortunio inaspettato, ma di qualcosa di più sottile e insidioso, che affonda le radici nelle intricate spire della gestione economica.
L’ambiente romanista, abituato a battaglie e a momenti di gloria, ora si trova a fronteggiare una sfida diversa, una che mette in discussione la solidità delle fondamenta su cui si sta cercando di ricostruire. L’ombra di una “bocciatura” parziale aleggia su Trigoria, lasciando un retrogusto amaro e la sensazione che, nonostante gli sforzi, qualcosa sia andato storto nel delicato equilibrio tra ambizioni sportive e rigore contabile.

Fair Play Finanziario, multa per la Roma
Il mondo del calcio moderno è sempre più governato da dinamiche finanziarie complesse, e la UEFA, attraverso il suo organismo di controllo finanziario dei club (CFCB), agisce come un severo arbitro. L’equivalente europeo della nostra Covisoc ha recentemente emesso il suo verdetto riguardo ai dieci club soggetti a “settlement agreement” per la stagione 2024-25, e i risultati hanno delineato un quadro chiaro: alcune squadre hanno superato l’esame a pieni voti, altre, invece, hanno incontrato delle difficoltà.
Le due potenze calcistiche milanesi, Milan e Inter, possono tirare un sospiro di sollievo. Insieme a club di levatura internazionale come Monaco, Marsiglia, Paris Saint-Germain, Besiktas, Trabzonspor e Anversa, le due squadre di Milano “sono risultate conformi agli obiettivi finanziari intermedi stabiliti per l’esercizio chiuso nel 2024”. Un’ottima notizia che conferma la solidità delle loro gestioni e la capacità di rispettare i rigidi parametri imposti dall’organo di controllo europeo. Per loro, il percorso intrapreso sembra essere quello giusto, premiato da una “promozione” che apre la strada a una maggiore serenità nelle future operazioni di mercato e nella pianificazione a lungo termine.
Ben diversa è la situazione per la Roma. Nonostante gli sforzi e l’impegno profuso, il club giallorosso “ha leggermente superato l’obiettivo intermedio” prefissato. Questa lieve, ma significativa, deviazione dai parametri stabiliti ha avuto delle immediate conseguenze: la Roma è stata sanzionata con una multa di 3 milioni di euro. Una cifra che, sebbene non catastrofica, rappresenta un campanello d’allarme e un segnale chiaro che la strada verso la piena conformità finanziaria richiede ancora aggiustamenti e sacrifici. Questa “rimandata” pone il club capitolino sotto una lente d’ingrandimento più attenta in vista dei futuri controlli.

Il caso Chelsea: un monito sul filo del fair play finanziario
Mentre i club italiani e del continente affrontano le sfide del Fair Play Finanziario, un caso che ha tenuto con il fiato sospeso il mondo del calcio inglese è quello del Chelsea. Sebbene non direttamente legato alle squadre menzionate in precedenza, la vicenda dei londinesi serve da monito su quanto possano essere intricate le maglie dei controlli finanziari.
Il club di Stamford Bridge, di proprietà dal 2022 di Todd Boehly e Clearlake Capital, era finito sotto inchiesta per la controversa vendita di due hotel – per la considerevole cifra di 76,5 milioni di sterline – tra società controllate dalla stessa holding del club, la Blueco 22 Ltd. Operazioni come queste, che avvengono tra entità correlate, sono scrutate con estrema attenzione dalle autorità calcistiche per evitare pratiche volte a manipolare i bilanci e aggirare le normative sul Fair Play Finanziario.
La vicenda del Chelsea evidenzia come la UEFA e gli organismi di controllo non si limitino a valutare solo le entrate e le uscite dirette, ma analizzino in profondità la natura e la trasparenza di ogni transazione significativa. In caso di mancato rispetto dei parametri finanziari stabiliti dalla UEFA, anche club con immense disponibilità economiche come il Chelsea rischiano di dover versare ulteriori decine di milioni di sterline nei prossimi anni. Questo sottolinea la determinazione della UEFA a far rispettare le proprie regole, rendendo il Fair Play Finanziario un pilastro ineludibile per la sostenibilità e l’integrità del calcio europeo.
La situazione attuale mette in luce la crescente importanza della gestione finanziaria nel calcio moderno. Non basta più vincere sul campo; è imperativo dimostrare una sostenibilità economica che permetta ai club di prosperare a lungo termine. La Roma, pur avendo ricevuto un richiamo, ha ora l’opportunità di imparare da questa esperienza e rafforzare le proprie fondamenta per il futuro. Riuscirà la società giallorossa a mettersi in pari e a superare definitivamente l’esame finanziario della UEFA nei prossimi anni?