
Proseguono oggi, 4 luglio, le attività dell’incidente probatorio presso la questura di Milano, nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 a Garlasco. Al centro degli accertamenti, il nuovo indagato Andrea Sempio, sul quale si concentrano nuove analisi genetiche.
In programma ci sono campionature su tre tamponi, appartenenti alla vittima, tra cui uno mai analizzato finora. L’obiettivo è ottenere nuovi elementi utili attraverso le più moderne tecniche di laboratorio. I risultati dovrebbero arrivare entro la prossima settimana, secondo quanto riferito dagli inquirenti.

Ulteriori campionamenti saranno effettuati su due o tre tracce ematiche, tra le oltre 100 repertate nel corso delle indagini iniziali. All’epoca queste tracce non avevano prodotto risultati chiari. In particolare, sono al vaglio anche tre macchie trovate su un frammento del tappetino del bagno, una delle quali contiene il DNA di Chiara.
Un altro elemento sotto esame è un frammento di pelo o capello, rinvenuto tra i rifiuti della villetta. Anche in questo caso saranno effettuate analisi approfondite. Non saranno invece eseguiti ulteriori accertamenti su un cucchiaino precedentemente analizzato, sul quale era già stato rilevato il profilo genetico di Chiara.

Andrea Sempio è “tranquillo compatibilmente con la situazione”, ha dichiarato la sua legale, Angela Taccia, sottolineando la speranza che “non si commettano nuovi errori”. L’avvocata ha auspicato che, se vi sono state lacune nelle prime indagini, non si ripetano nella nuova fase, perché “le inchieste giudiziarie incidono pesantemente sulla vita delle persone”.
Presente in questura anche la difesa di Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l’omicidio. L’avvocata Giada Bocellari ha dichiarato che la difesa presenterà una propria consulenza tecnica, rispondendo in particolare sull’“impronta 33”, che per il team di Sempio sarebbe stata attribuita erroneamente al nuovo indagato.
“Mi fido della professionalità dei consulenti della Procura”, ha detto Bocellari, rimarcando che la questione centrale resta l’analisi del DNA ritrovato sotto le unghie di Chiara, che sarà affrontata in contraddittorio nelle prossime udienze. Questo punto rappresenta il nucleo centrale dell’incidente probatorio.
Parole dure anche dall’avvocato Gian Luigi Tizzoni, legale della famiglia Poggi, che ha criticato la gestione di alcuni elementi emersi nella fase di incidente probatorio, come il DNA di Stasi sulla cannuccia di un Estathé trovato nella spazzatura. «Non si possono comunicare questi dati solo ai media», ha commentato.
“Questi elementi devono essere discussi dai periti”, ha detto Tizzoni, secondo cui l’episodio dell’Estathé rafforza l’ipotesi che Alberto Stasi quella mattina fosse in casa con Chiara. La famiglia Poggi, attraverso il suo legale, chiede maggiore trasparenza e rigore nelle fasi tecniche ancora in corso.