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Trump minaccia l’Europa: “Dazi del 17% se non cedete”. Scatta il conto alla rovescia

Pubblicato: 04/07/2025 19:26

Le minacce sono chiare, il tempo è poco, e lo spettro di una nuova guerra commerciale torna a incombere sull’Atlantico. Stavolta nel mirino non ci sono i beni tecnologici né le auto, ma l’agricoltura europea: secondo il Financial Times, l’amministrazione statunitense ha messo sul tavolo dazi del 17% su vino, formaggi e altri prodotti agroalimentari, nel caso in cui Bruxelles non accetti di modificare le regole e ridurre il surplus commerciale con Washington.

La mossa porta la firma di Donald Trump, deciso a ottenere un vantaggio diretto per le imprese americane, anche a costo di alzare la tensione. Non è una strategia nuova: già durante il suo primo mandato il tycoon aveva minacciato tariffe su larga scala, ma ora – tornato alla guida degli Stati Uniti – pare intenzionato a far sul serio.

Accordo fermo, clima gelido tra le due sponde dell’Atlantico

A confermare la fase di stallo sono le stesse fonti diplomatiche europee: gli incontri di ieri a Washington tra il commissario Ue al Commercio Maros Sefcovic e i rappresentanti americani si sono conclusi con un nulla di fatto. Nessun passo avanti, nessuna apertura concreta. Lo ha riferito una fonte Ue all’Agi: “Siamo esattamente dove eravamo la settimana scorsa. Non c’è mai stato un senso di ottimismo”.

Una seconda fonte ha rincarato la dose: “Tutte le opzioni restano sul tavolo. Ma un accordo, al momento, non c’è”. E intanto, all’interno della riunione degli ambasciatori Ue, si respira un crescente pessimismo: la finestra per evitare lo scontro commerciale si restringe di ora in ora.

9 luglio, la scadenza che può far esplodere i dazi

Il tempo stringe. L’obiettivo, per evitare il peggio, è raggiungere un’intesa di principio entro il 9 luglio, data oltre la quale potrebbero automaticamente scattare nuovi dazi al 20% su una lunga lista di beni industriali. Ma con il fronte agricolo ora sul tavolo, la situazione si fa ancora più tesa.

Secondo quanto trapela da Bruxelles, i negoziati continueranno anche nel weekend, ma le possibilità di successo vengono considerate molto basse. La mossa di Trump – presentata come un ultimatum – rischia di mettere l’Europa spalle al muro, proprio in un momento di fragilità economica.

Una strategia di forza: Trump vuole concessioni subito

Il messaggio che arriva da Washington è semplice e brutale: se Bruxelles non accetta di allentare le regole che penalizzano le aziende americane e non si impegna a riequilibrare la bilancia commerciale, allora sarà guerra doganale. Le tariffe, secondo le fonti del Financial Times, colpirebbero soprattutto il comparto agroalimentare, settore chiave per l’export europeo.

Il tutto mentre Trump intensifica la sua strategia muscolare su più fronti: dal commerciale al militare, dall’Ucraina all’Asia, in una campagna elettorale permanente che mira a mostrare un’America dominante. E l’Europa, ancora priva di una vera autonomia strategica, si trova a dover scegliere: cedere per evitare i dazi, o resistere rischiando lo scontro.

Uno scenario ad alta tensione

La possibilità di una nuova guerra commerciale transatlantica è concreta. Gli interessi in gioco sono enormi, soprattutto per i paesi esportatori dell’Europa meridionale. Ma Bruxelles si trova in difficoltà: non vuole passare per l’anello debole, ma nemmeno pagare il prezzo politico ed economico di uno scontro con Washington.

E se il 9 luglio non arriverà una svolta, sarà il settore agricolo – con milioni di euro di export a rischio – a pagare per primo il prezzo della nuova offensiva targata Trump.

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