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Addio al simbolo delle Forze Armate: cordoglio di La Russa e Crosetto

Pubblicato: 05/07/2025 13:20

Ha servito l’Italia in armi, in Parlamento, e infine come testimone vivente dei valori fondanti della Repubblica. Il generale Mauro Del Vecchio, 79 anni, si è spento lasciando un vuoto profondo tra le fila delle Forze Armate, della politica e delle istituzioni. Uomo di grande rigore, è stato un ufficiale esemplare, capace di guidare le truppe italiane nei teatri più difficili del mondo e, successivamente, di rappresentare con sobrietà e competenza i cittadini in Senato sotto le insegne del Partito Democratico.

La sua figura ha raccolto l’unanime rispetto tanto nei ranghi militari quanto tra i banchi parlamentari. Come ha ricordato il presidente del Senato Ignazio La Russa, “Del Vecchio ha saputo unire alla straordinaria preparazione militare una spiccata sensibilità istituzionale”. A lui si deve uno dei più prestigiosi comandi ricoperti da un italiano: dal 2005 al 2006 è stato al vertice delle Forze NATO in Afghanistan, durante l’operazione ISAF, dove guidò migliaia di uomini in uno scenario tra i più complessi e pericolosi dell’epoca post-11 settembre.

La sua carriera non si fermò lì: fu successivamente chiamato a dirigere il Comando operativo di vertice interforze, uno degli incarichi più delicati dell’intera struttura militare italiana. Sempre riconosciuto per il suo equilibrio, la competenza e lo spirito di servizio, Del Vecchio rappresentò una vera e propria “coscienza operativa” all’interno della Difesa.

Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha sottolineato con parole toccanti il valore dell’uomo e del servitore dello Stato: “Figura di altissimo valore umano, militare e istituzionale, ha rappresentato con onore l’Esercito Italiano e l’intera Difesa nei teatri più complessi e delicati”.

A rendergli omaggio anche il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano, che lo ha definito “profondo conoscitore dei valori militari” e “modello di riferimento per le future generazioni di ufficiali”. Nel suo cuore, Del Vecchio ha portato lo spirito del bersagliere — coraggio, disciplina, amore per la patria — fino all’ultimo giorno della sua vita pubblica.

Il generale Mauro Del Vecchio è stato molto più di un militare. È stato un rappresentante dello Stato nella sua forma più alta, capace di mantenere la sua coerenza etica tanto nei momenti di guerra quanto nei corridoi della politica. E oggi, nel silenzio del suo commiato, è a tutta la Nazione che manca la sua voce ferma e leale.

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