Vai al contenuto

Nuovi dubbi sull’omicidio di Garlasco: un cuscino spostato riapre il caso

Pubblicato: 05/07/2025 13:52

Il caso del delitto di Garlasco continua a far discutere. A distanza di diciotto anni, un nuovo dettaglio sembra alimentare i dubbi attorno all’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 nella villetta di via Pascoli. La trasmissione televisiva “Quarto Grado”, in onda su Rete 4, ha recentemente attirato l’attenzione su un cuscino giallo e blu trovato spostato nel soggiorno, un dettaglio che potrebbe essere cruciale.

Secondo “Quarto Grado”, durante il primo sopralluogo nella casa, si è notata un’anomalia: il cuscino non era al suo posto abituale in cucina, ma sul divano. Questo potrebbe suggerire che qualcuno l’abbia usato, forse per dormire. Se confermata, questa ipotesi potrebbe cambiare la comprensione della dinamica e della tempistica dell’omicidio.

L’ipotesi di una presenza notturna

“Quarto Grado” ha sollevato un interrogativo inquietante: qualcuno potrebbe aver passato la notte tra il 12 e il 13 agosto sul divano di Chiara Poggi? Chi potrebbe essere stato presente in casa in quelle ore e con quale intento? Queste domande si intrecciano con le lacune nell’indagine ufficiale, culminata nella condanna di Alberto Stasi, all’epoca fidanzato della vittima.

Nel frattempo, l’incidente probatorio cerca di mettere ordine tra vecchie e nuove prove. Gli avvocati difensori di Andrea Sempio, Alberto Stasi e della famiglia Poggi hanno emesso una dichiarazione comune per denunciare una “deriva mediatica”. Le notizie distorte rischiano di compromettere la serietà della nuova inchiesta.

Responsabilità e rispetto

“Da quando questa indagine è iniziata, da marzo, la situazione è via via degenerata”, si legge nel comunicato di Mediaset. “Ci scontriamo tutti i giorni con una serie di notizie, o pseudo tali, che a nostro modo di vedere, oltre a diffamare alcuni soggetti coinvolti, su tutti la famiglia Poggi, danneggiano moltissimo questa nuova indagine”. Il documento richiama alla responsabilità collettiva, ricordando che “questa è una vicenda drammatica, dove è stata uccisa una ragazza e questo non lo dobbiamo mai dimenticare”.

Le parole suonano come un invito alla sobrietà e al rispetto, in un contesto in cui le suggestioni rischiano di prevalere sui fatti verificati. Ogni dettaglio, anche un semplice cuscino, può diventare una miccia pericolosa. L’incidente probatorio prosegue, mentre cresce l’attesa di una verità che possa finalmente restituire giustizia e pace alla famiglia Poggi.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure