
TEXAS – Il fango ha inghiottito strade, case, tende, sogni. La pioggia non ha smesso di cadere per tutta la notte. In alcune zone sono caduti fino a trenta centimetri d’acqua in poche ore. Poi lo straripamento del fiume Guadalupe ha trasformato il giorno più simbolico per l’America in una tragedia collettiva: almeno 24 le vittime accertate, ma i dispersi sono molti di più. Tra questi ci sono venti ragazze di un campo estivo femminile, il Camp Mystic, di cui da ore non si hanno più notizie. Le famiglie stanno diffondendo foto, nomi, appelli disperati: ogni ora che passa pesa come un giorno.
La zona più colpita è quella delle contee a ovest di Austin, dove l’alluvione ha provocato una delle piene più violente mai registrate nella storia recente del Texas. Il fiume Guadalupe è salito fino a sette metri, trascinando via tutto: strade, ponti, auto, linee elettriche. Il sindaco di Kerrville, Joe Herring, ha dichiarato lo stato d’emergenza per disastro ambientale. Il giudice della contea, Rob Kelly, ha ordinato evacuazioni immediate. “Chi può si metta in salvo subito” ha detto alla popolazione. La situazione è aggravata dalla mancanza di acqua potabile e energia elettrica in diverse aree.

I campi estivi nella morsa dell’acqua
Nel cuore di questa emergenza, centinaia di ragazzi erano impegnati in attività estive. Il Camp Mystic è il più colpito: delle sue ospiti, venti ragazze risultano ancora disperse. Altri centri, come Rio Vista, Sierra Vista, La Junta, Waldemar e il Texas Lions Camp, hanno rassicurato le famiglie: “Tutti in salvo”. Ma non da tutti i campi sono arrivate conferme. E la disorganizzazione iniziale dei soccorsi ha reso impossibile mappare rapidamente i centri evacuati.
Molte delle strutture si trovano lungo le rive del Guadalupe: il legame con la natura, i giochi sull’acqua, le notti in tenda. Ma questa volta l’acqua è diventata un nemico invisibile. Alcuni ragazzi sono stati salvati appendendosi agli alberi. In altri casi, interi gruppi sono stati ritrovati dopo ore di silenzio. Intorno, però, restano decine di nomi senza volto, numeri senza identità.
Trump commenta, la macchina dei soccorsi accelera
Il presidente Donald Trump, al termine delle celebrazioni per l’Independence Day, ha dichiarato: “Quello che è accaduto è scioccante. Terribili le alluvioni”. Il governatore Greg Abbott ha annunciato lo schieramento di oltre 100 uomini tra Guardia nazionale, polizia e vigili del fuoco. “Stiamo mobilitando tutte le risorse disponibili. La priorità è salvare vite umane”.
Le immagini aeree mostrano una distesa di fango interrotta solo da qualche tetto emergente. Interi quartieri sono scomparsi. L’area di Kerr County è stata tra le più colpite. In almeno due punti di raccolta sono stati allestiti centri di ricongiungimento. La notte è trascorsa con decine di genitori in attesa di un nome, una voce, una foto.
Una storia di alluvioni, una tragedia che si ripete

Il Texas non è nuovo a tragedie come questa. Nel 2015, il fiume Blanco salì di dodici metri in poche ore, uccidendo 13 persone. Nel 2017, l’uragano Harvey allagò Houston lasciando più di cento morti. Anche il fiume Guadalupe, protagonista della tragedia attuale, era esondato nel 2002: allora morirono in otto. Ma questa volta a essere colpiti sono i più giovani, i più indifesi.
In fondo, nessuno era preparato a una catastrofe simile in piena festa nazionale. Ora l’America si risveglia tra le rovine di una celebrazione, con una generazione sospesa tra la speranza e il lutto.