Vai al contenuto

Trump contro Putin: “Vuole continuare a uccidere in Ucraina, non va bene”

Pubblicato: 05/07/2025 10:23

Sembrava un leader determinato a cambiare rotta, quello che nei giorni scorsi aveva deciso di congelare la fornitura di armi a Kiev, evocando un approccio più prudente sulla guerra in Ucraina. Ma poi qualcosa è cambiato. Sul volo presidenziale dell’Air Force One, Donald Trump ha ammesso pubblicamente di essere rimasto «molto scontento» della sua ultima conversazione con Vladimir Putin. Secondo il presidente, il leader del Cremlino non intende fermarsi: «Vuole continuare a uccidere, vuole andare fino in fondo, non va bene». Un cambio di tono netto, accompagnato da una sottolineatura non secondaria: Putin teme le sanzioni. È questo, secondo Trump, il vero punto di pressione sul quale fare leva.

Il passo indietro sulla sospensione delle armi a Kiev si inserisce così in un contesto più ampio, dove la strategia del presidente appare in continua evoluzione. Dopo la firma del suo “Big Beautiful Bill”, Trump ha voluto ribadire che la sicurezza globale resta prioritaria, tornando a sostenere apertamente l’Ucraina con un pacchetto militare “mirato”, ma senza dare carta bianca. Lo scopo? Tenere il punto con Mosca, ma evitare un’escalation non più gestibile.

trump

Parallelamente, il dossier mediorientale torna a occupare il centro della scena. Trump si è detto ottimista sulla possibilità di un cessate il fuoco a Gaza «già nei prossimi giorni». A far ben sperare è la risposta positiva di Hamas al piano di mediazione USA-Qatar-Egitto, che è stata inviata a Israele con alcune modifiche. Il presidente ha detto di non essere stato ancora aggiornato sugli ultimi sviluppi ma ha aggiunto: «Dobbiamo farla finita. Dobbiamo fare qualcosa per Gaza». Le tempistiche sembrano scandite anche dall’agenda diplomatica: il premier israeliano Netanyahu è atteso alla Casa Bianca lunedì prossimo, e un’intesa sulla tregua prima di quella data sarebbe un punto politico cruciale per Trump.

Infine, il presidente ha annunciato di voler inviare 12 lettere a paesi esteri in materia di dazi. Le comunicazioni, previste per lunedì 7 luglio, riguarderebbero importi e tariffe differenziati da paese a paese, anche se non ha specificato quali saranno i destinatari. Il messaggio è chiaro: l’America First resta l’architrave del suo approccio, anche nel commercio internazionale. Non è mancata una stoccata all’Iran: «I nostri bombardamenti hanno riportato indietro il loro programma nucleare, ma Teheran potrebbe riprendere l’arricchimento altrove», ha dichiarato, puntando il dito contro l’assenza di ispezioni da parte dell’AIEA.

Tra ripensamenti e dichiarazioni a effetto, il presidente americano sembra muoversi su un crinale delicato: rassicurare l’opinione pubblica interna e gli alleati, ma sempre con lo sguardo puntato alle elezioni. E ogni parola, ogni sanzione, ogni trattativa è già campagna elettorale.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure